Ritorna lo spettro del fallimento della società d’ambito “EnnaEuno”

Ritorna lo spettro del fallimento della società d’ambito “EnnaEuno”

 

rifiuti soldi compattatoreA ri-agitare l’ipotesi di ricorrere al Tribunale per ottenere il fallimento della società d’ambito “EnnaEuno” sono alcuni operatori stanchi di non essere più pagati da oltre sei mesi. In effetti, una società privata che si fosse trovata nelle medesime condizioni di crisi, con un debito di oltre 200 milioni di euro e con l’approvazione dei rispettivi bilanci ferma al 2008, sarebbe stata dichiarata fallita da tempo. Il fatto che sia una società pubblica imposta dalla legge può diventare uno scudo per evitare il fallimento? E i creditori come vengono tutelati? Ne parliamo con Massimo Greco.

 

La società partecipata da Enti pubblici è pubblica al punto di sfuggire alle procedure fallimentari?

Non più, dal 23 settembre 2016 le società a partecipazione pubblica sono soggette alle disposizioni sul fallimento e sul concordato preventivo, nonchè, ove ne ricorrano i presupposti, a quelle in materia di amministrazione straordinaria delle grandi imprese insolventi. Il legislatore ha infatti positivizzato un principio della giurisprudenza prevalente.

 

Quindi qualsiasi creditore è legittimato a chiedere il fallimento di “EnnaEuno”?

Certamente, anche se io rimango del parere di sempre, anche in presenza di questa normativa a cui andrebbe data un’interpretazione costituzionalmente orientata dall’art. 97 della Costituzione.

 

Cioè?

Che la peculiarità delle società d’ambito siciliane è diversa da tutte le altre società pubbliche non solo perchè istituite dalla legge (prima emergenziale e poi ordinaria) a differenza delle normali società pubbliche costituite volontariamente dagli Enti pubblici, ma perchè lo stesso legislatore ha loro affidato la titolarità delle funzioni amministrative connesse alla gestione integrata dei rifiuti. Ora, solo il legislatore può interrompere l’esercizio di una funzione amministrativa trasferendola ad altro Ente, pena l’interruzione di una funzione istituzionale con ricadute inevitabili sul buon andamento della correlata azione amministrativa.

 

Ma questa è una fregatura visto che “EnnaEuno” oltre alla funzione amministrativa di controllo e vigilanza svolge ancora oggi servizi di gestione operativa del servizio integrato…

Infatti questa è un’anomalìa che ha contribuito non poco a mandare in tilt il sistema. Con il nuovo modello di società d’ambito (SRR) la gestione diretta ed autonoma del servizio non sarà più ammessa. Così la titolarità del servizio rimarrà separata dall’ente preposto alla gestione operativa che, all’occorrenza, potrà essere assoggettato alle procedure fallimentari come tutti gli operatori economici che stanno sul mercato.

 

Ma la società d’ambito “Alto-Belice” dalla quale, peraltro, proviene il Commissario Sonia Alfano è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Trapani…

Sì, e infatti bisognerebbe chiedere allo stesso Tribunale chi eserciterà la funzione amministrativa che il legislatore ha affidato a tale struttura dopo la cancellazione della società d’ambito dichiarata fallita dal registro delle imprese. A mio parere non c’è stata una corretta comparazione degli interessi pubblici in gioco. Non credo che un simile pronunciamento troverebbe conferma nei successivi gradi di giudizio.