Enna, convegno su sanità. M5S: “pessimo lo stato della Sanità nazionale e regionale. Il Direttore Sanitario Cassarà: “Facciamo fronte comune”

convegno-sanita-3Il quadro di una Sanità malata è quello delineato dal resoconto dei portavoce al Senato, alla Camera e all’Assemblea Regionale Siciliana del Movimento 5 Stelle, che domenica 16 ottobre hanno incontrato i cittadini a Sala Cerere.
Il dato di fondo è che l’Italia, nel confronto con gli altri Paesi, si è trasformata da polo d’eccellenza ad esempio-tipo di malasanità e che tutto ciò, prevalentemente, non dipenda dalla preparazione dei medici e dalla qualità del servizio offerto, ma dalle carenze che il sistema genera a causa dei tagli che hanno progressivamente ridotto il finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale e scaricato la spesa del servizio sui cittadini. Secondo la deputata Azzurra Cancelleri, membro della Commissione Attività Produttive della Camera, “L’impressione di fondo è che negli anni ci sia stato un progetto politico latente, che ha puntato quasi all’impoverimento della Sanità pubblica a favore di quella privata”.

“Il settore della Sanità”, aggiunge Marialucia Lorefice, membro della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, “sembra essersi trasformato in un Bancomat, da dove si continuano a prelevare risorse che servono poi a coprire i buchi di bilancio.”
Il risultato è visibile a tutti, nel nostro, come in altre aree d’Italia: chiusura di interi reparti, mancanza di investimenti nella formazione, pazienti che non riescono ad assicurarsi le cure adeguate, pronto soccorsi al collasso, ticket sanitari in aumento, costo dei medicinali sempre più alti, carenza di personale sanitario dovuta al blocco del turnover che non consente di rimpiazzare i posti resi liberi da chi va in pensione, disinteresse verso la lotta alla corruzione nella Sanità, nonostante questa rappresenti il maggiore spreco di risorse in quell’ambito.

Paola Taverna, componente della Commissione Sanità del Senato, sottolinea che “la previsione costituzionale del 2001, che ha dato alle Regioni la piena disponibilità del servizioconvegno-sanita-2
sanitario, non si è rivelata la soluzione dei problemi della Sanità centralizzata ma ha, invece, permesso di frazionare la capacità di delinquere”. “Siamo nel Medioevo”, afferma la senatrice, “e continuano volutamente a lasciarci nel Medioevo. Non sono interessati a risolvere i problemi perchè fino a quando esiste un problema, hai un potenziale elettore”.
Il Sistema Sanitario va assolutamente rivisto e proprio in questi mesi il Movimento 5 Stelle sta lavorando alla redazione di un programma dettagliato in tema di sanità pubblica, volto a tutelare il diritto alla Salute e all’assistenza sanitaria ed impedire che la salute venga trasformata in un “bene di lusso”.

La situazione in cui versa la Regione Siciliana, in particolare, viene definita “nebulosa” dal Deputato Francesco Cappello, componente della Commissione Sanità dell’ARS, riferendosi alla nuova Rete Ospedaliera prevista dal decreto assessoriale, presentato al Ministero della dall’Assessore regionale Gucciardi, considerato che tale documento è conosciuto solo a mazzo stampa ma non proviene da dati ufficiali, né è mai stata presentato in Commissione Sanità o esposto a Sala d’Ercole dall’Assessore stesso. Inoltre, non sono state sentite le associazioni, i sindacati, ma, soprattutto, i sindaci secondo il disposto legislativo.

convegno-sanita-1Drammatica la situazione anche in ambito provinciale, spiega il Direttore Sanitario dell’ASP di Enna, Emanuele Cassarà, poiché a seguito del rifiuto da parte dell’Assessorato della proposta presentata dall’Asp di Enna, volta a differenziare la rete ospedaliera, attraverso una specializzazione dei 4 ospedali esistenti in provincia, ha dovuto fare un passo indietro e creare dei doppioni, che adesso il DM 70/2015 prevede addirittura di tagliare, dando vita ad una situazione peggiore rispetto a quella inizialmente proposta.
“Facciamo fronte comune nel chiedere l’adeguamento dell’organico”, conclude il direttore, “se non ci daranno la possibilità o di assumere o rinnovare gli incarichi, non potremo garantire neanche le prestazioni più semplici, perchè siamo veramente in una situazione di grandissima difficoltà”.