Pasquasia “Bonifica mai iniziata, è stato fatto un sacco”. Altro arresto: ai domiciliari un autotrasportatore di Ficarazzi

luigi-moriciEnna. Si è conclusa nel pomeriggio di ieri, a Ficarazzi (PA), la vasta operazione dei Carabinieri di Enna, denominata “BONIFICA PASQUASIA” e coordinata dalla DDA di Caltanissetta, che ha visti impegnati i militari nell’esecuzione di 11 misure cautelari personali nei confronti di altrettanti soggetti sottoposti ad indagine, residenti in varie provincie siciliane e nel nord Italia.
L’epilogo alle 16 di ieri nel comune del palermitano, dove i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Enna, collaborati dai colleghi della Compagnia di Bagheria, hanno rintracciato l’autotrasportatore 45enne Luigi Morici, destinatario di misura cautelare degli arresti domiciliari; l’uomo, accusato di coinvolgimento nella ricettazione di ingenti quantitativi di rame e ferro asportati dalla dismessa miniera di contrada Pasquasia del Comune di Enna, è stato accompagnato presso la propria abitazione, dove rimarrà a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

“In realtà la bonifica della miniera di Pasquasia, per la quale erano stati stanziati 8 milioni di euro, solamente per lo smaltimento del cemento amianto, non é mai iniziata. A Pasquasia, piuttosto, é stato fatto un sacco”. Lo ha detto il comandante dei carabinieri di Enna, Paolo Puntel in conferenza stampa nell’ambito dell’operazione “Bonifica Pasquasia”. In realtà, tutto il materiale ferroso, il rame, e l’amianto che la ditta aggiudicataria la 1Emme di Bergamo avrebbe dovuto smaltire, venivano o venduti in nero, come il rame, o trattato con una finta vernice isolante 8come l’amianto) che non garantiva la sigillatura delle pericolose fibre di asbesto. L’inchiesta parte dalle dichiarazioni di alcuni pentiti che hanno rivelato quanto stava accadendo nella miniera di Pasquasia con il coinvolgimento di Cosa Nostra.