Prossimamente il libro di Salvatore Presti: “Castrogiovanni e i Chiaramonte”

presti-enna-castrogiovanni-chiaramonteUna monografia ampia e articolata, corredata da un gran numero di foto pazientemente reperite, scritta da Salvatore Presti, su uno dei monumenti cittadini più rappresentativi dopo il Castello e la Torre: il Palazzo Chiaramonte, con le sue vicende storiche succedutesi nel corso dei secoli: “tra demolizioni e ricostruzioni il palazzo subiva una metamorfosi non solo lenta ma doppia; esso mutava al suo interno come all’esterno” dove nel 1870 fu eseguito lo sbancamento del terrapieno per realizzare la grande piazza Vittorio Emanuele II, ancora da alcuni intesa come “u’ chianu di Sanfrancì”. Il legame tra i Chiaramonte e Castrogiovanni è rappresentato della presenza del Palazzo in Enna, uno dei tanti superbi manieri e palazzi-fortezza costruiti, tra il XIII e il XIV secolo, dalla potente famiglia, venuti in Sicilia al seguito di Ruggero il Normanno, che fu con i Ventimiglia a capo della fazione latina in contrasto con quella catalana dei Cabrera. Quando l’ultimo discendente, Andrea, fu tradito, sconfitto e giustiziato (1392), persero i loro beni sparsi nell’isola, il Palazzo fu trasformato in Convento francescano, poi con la confisca dei beni ecclesiastici anche in Biblioteca, in scuole e uffici fino ad arrivare alle ultime trasformazioni: la galleria Civica (ex garage SAIS), la splendida Sala Cerere (ex aula Corte d’Assise), la raffinata Sala Proserpina (ex Tribunale).

Anna Maria De Francisco
(Stralcio dell’articolo pubblicato nella rivista Pergusa+, anno IV, n.2)