Enna. Rifiuti, o adesso o basta

raccolta_differnziata politicaDa più parti si leva la richiesta di ritornare ai cassonetti. Una richiesta apparentemente anacronistica, controtendenza, estremamente simile alle “soluzioni” messe in campo dal Governo Regionale con l’esportazione della frazione secca dei rifiuti o dal Governo Nazionale con gli inceneritori (non li chiameremo mai termovalorizzatori perché il termine sarebbe contraddittorio).
Enna è in ginocchio, non vi è luogo di conferimento che non sia stato ridotto a maleodorante e pericolosa discarica di rifiuti ed ingombranti, non vi è giorno in cui i cittadini non siano costretti a fare lo slalom tra sacchetti sfondati e rifiuti disseminati per strada.
Ad Enna alta la situazione è ancora peggiore, la totale assenza da un lato di cassonetti e dell’altro di regole nella raccolta simil-differenziata, hanno trasformato le strade in un indistinto tappeto di carte, topi morti, bottiglie di plastica e quant’altro.
Insieme alle altre associazioni ed ai Comitati, riuniti nella sigla del COTAS avevamo chiesto al Sindaco di volerci ricevere per tentare di trovare una soluzione. Ancor prima avevamo suggerito diverse azioni tra le quali quella di muoversi per la creazione di una “compostiera di comunità” da poter fornire a Pergusa evitando così che il grosso carico di sfalci e ramaglie da potatura potesse finire a aumentare a dismisura il volume tradotto in discarica.
Dall’Amministrazione il silenzio. Fatta salva la volontà degli assessori Contino e Di Venti, gli unici infine a tentare di trovare strade alla gestione della città, per il resto il silenzio assoluto, anzi la chiara irritazione da parte del Sindaco alla anche minima possibile “ingerenza” da parte dei cittadini organizzati.
Ora, alle porte dell’inverno, delle piogge, delle giornate in cui acqua ed umido trasformeranno i cumuli in pericolosi ammassi vaganti, chiediamo con forza al Sindaco che provveda a dare un taglio a questo stato di crisi.
Ci dica se ha provveduto a mettere in mora l’ATO rifiuti, se non lo ha fatto provveda immediatamente a farlo poi intervenga in via eccezionale con le ruspe, con la protezione civile, con i marines, con qualsiasi mezzo sia a sua disposizione ma liberi la città da questa asfissiante montagna.
Abbiamo letto poi il piano per l’ARO, non ci piace più di tanto, presenta evidenti richiami ad una visione ancora legata a stretto giro alla necessità di salvaguardare il sistema ATO, ciò nonostante si faccia di tutto per velocizzarlo e per comprendere se da Palermo i mal di pancia del Governatore consentiranno di vedere l’approvazione dello stesso o se, come parrebbe, bisognerà attivarsi per riunire gli sforzi nella SRR.
In ogni caso, sia chiaro, è finito il tempo delle promesse, o Enna verrà liberata dai rifiuti e verrà effettuata definitivamente la raccolta differenziata come previsto dalla Legge o adiremo alle vie legali denunciando l’Amministrazione e l’ATO rifiuti per la crisi sanitaria in cui versa la città.

Il Circolo Legambiente Erei-Enna