Palermitano condannato ad anni 2 e mesi 6 di reclusione, raggiunge Enna e si consegna spontaneamente

condannatoEra stato raggiunto da un provvedimento di esecuzione penale di condanna dalla Corte d’Appello di Palermo ma, non volendo restare a Palermo, decide di percorrere più di cento chilometri in autostrada per raggiungere Enna e consegnarsi alla Polizia di Stato.

A quel punto i poliziotti, inizialmente un po’ increduli, dopo aver accertato i fatti e la posizione giudiziaria del soggetto, procedono ad arrestarlo e lo portano alla Casa Circondariale di Enna.

E’ successo a Enna, nella tarda serata di mercoledì scorso 9 novembre 2016, laddove gli uomini della Squadra Mobile di Enna, diretti dal Dirigente Dott. Gabriele Presti, unitamente agli operatori dell’U.P.G.S.P., diretti dal Dirigente Dott. Giuseppe Sofia, hanno tratto in arresto Valentino Maurizio, palermitano classe 1976, avente già diversi precedenti di polizia e giudiziari.

L’uomo era destinatario di un ordine di esecuzione penale della Procura Generale della Repubblica di Palermo, per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, per fatti commessi fino al 2007 fra la Sicilia e la Sardegna, condannato dalla Corte d’Appello di Palermo nel 2015 alla pena principale stabilita per i delitti commessi per un totale di anni 2 e mesi 6 di reclusione, da espiare in carcere.

Infatti, nella scorsa serata, gli agenti della Sezione Volanti, unitamente a quelli della Squadra Mobile, fermavano un soggetto sospetto che, intorno alla mezzanotte di giovedì 10 novembre, si aggirava davanti alla caserma “Boris Giuliano” della Polizia di Stato, sita a Enna bassa.

“Buonasera, vengo da Palermo e vorrei essere arrestato da voi qui a Enna”, così avrebbe risposto il Valentino Maurizio alle prime domande dei poliziotti ennesi che, senza sottovalutare l’insolita affermazione, hanno accertato l’effettiva esistenza di un provvedimento di esecuzione penale a suo carico e, quindi, hanno proceduto all’arresto e all’accompagnamento del soggetto al carcere di Enna.

Non chiarite le motivazioni che avrebbero spinto l’uomo a fuggire da Palermo lo stesso giorno dell’emissione dell’ordine di esecuzione dell’A.G. palermitana, percorrere più di cento chilometri di autostrada e, infine, una volta arrivato a Enna, consegnarsi spontaneamente alla Polizia di Stato.