Dimenticatoio. Enna: Palazzo Benedettini

enna-benedettini-cedimento-architraveEnna. L’edificio di pregevole valore architettonico dell’ex convento Benedettine, si articola su tre piani fuori terra, lato via Roma, e quattro piani fuori terra lato sud prospiciente su area privata, è stato realizzato con struttura portante in muratura con copertura a falde in coppi siciliani e lesene squadrate sui cantonali.
Lo stesso versa in uno stato di totale abbandono in cui si nota la totale assenza di interventi di manutenzione ordinaria, necessaria per mantenere l’edificio in efficienza.
La mancanza di manutenzione, ha causato un progressivo decadimento delle condizioni strutturali rendendo alcune parti interne dell’edificio inaccessibili per rischi di caduta della copertura, ormai fatiscente e con presenza di ampie bucature sparse in diverse zone.
A seguito degli ultimi eventi meteo si è determinato un aggravamento delle condizioni statiche dell’intero complesso monumentale, culminate qualche anno addietro con il cedimento di parte dell’architrave di una finestra ubicata al piano terzo, lato sud, con conseguente caduta del concio in pietra sul davanzale della stessa.
enna-tetto-benedettiniLe coperture allo stato attuale presentano estese lacune e cedimenti nel corpo di fabbrica che prospetta a sud su area privata, su Piazza Napoleone Colajanni e su via Roma.
Le strutture portanti della copertura in travi di legno sono totalmente degradati e soggetti ad infiltrazioni di acque meteoriche che continuano a gravarne le condizioni statiche.
Il manto di copertura è definitivamente compromesso, causato da rotture evidenti, e scivolamenti dei coppi, che hanno provocato ripetute infiltrazioni di acque meteoriche.
Buona parte delle travi, travetti, travicelli della stessa copertura sono eccessivamente degradati e marcescenti, non più in grado di assolvere alla loro funzione.
I canali di gronda e pluviali risultano totalmente rovinati dal tempo, privi di qualsiasi manutenzione ed in alcune parti risultano anche parzialmente staccati con rischi per l’incolumità pubblica e privata, creando non pochi problemi alle malridotte strutture.
enna-benedettini-tetti-in-canna-cedimentoA causa delle continue infiltrazioni di acqua, le murature portanti esterne risultano parecchio degradate con notevole presenza di cedimenti e appaciamenti; inoltre internamene si evidenziano anche dei cedimenti dei solai e avvallamenti diffusi.
Per cui al fine di salvaguardare le precarie condizioni strutturali dell’intero immobile, risulterebbe necessario ed urgente eseguire i seguenti interventi:
enna-benedettini-intervento-vigili-fuoco· Realizzazione di opere provvisionali sulla copertura per allontanare le acque meteoriche ed evitare le continue infiltrazioni che allo stato esistente pregiudicano le condizioni strutturali;
· Realizzazione di centine in tutti i vani finestra e balconi per assicurare la continuità della muratura, ormai in più punti lesionata.
· Prevedere tutte quelle opere provvisionali o lavori urgenti necessari a garantire la tutela e la salvaguardia della pubblica e privata incolumità.

 

 

Complesso Benedettini di Enna
Il Complesso denominato “dei Benedettini”, costituisce l’insieme urbano più esteso ed emblematico di Enna. In esso trovano posto il Palazzo del Barone Agnello, sorto sui resti della Chiesa di S. Basilio e del Monastero delle Benedettine, e la ex-Chiesa di San Benedetto, oggi San Giuseppe.
E’ delimitato a Nord dalla Via Roma, ad Est dalla Piazza di Santa Chiara, oggi dedicata a Napoleone Co1ajanni. ad Ovest dalla Piazza San Giuseppe e a Sud, alla quota inferiore e verso valle, da una serie di edifici a volumetria ridotta.
La tradizione locale riferisce che la fondazione del Monastero con l’annessa Chiesa risale all’anno 1600, ad opera di un tale Barone Niccolò Collotorto, il cui stemma gentilizio, una volta all’interno del Chiostro, è oggi collocato sul portale di accesso alla Chiesa di San Giuseppe.
Chiusa al culto dopo la soppressione delle corporazioni religiose, questa Chiesa fu riaperta nel 1926, allorché i Procuratori della vicina Chiesa di San Giuseppe, oggi sconsacrata, chiesero ed ottennero di trasferirvìsi; la Chiesa fu allora insignita del titolo di Santuario di San Giuseppe e nel 1955 vi si insediarono i Carmelitani Scalzi, che hanno occupato una parte dell’antico Monastero delle Benedettine.
Ma è da rilevare che il complesso costruito nel seicento, s’insediò sulle aree occupate da edifici più antichi; i documenti infatti accennano ad una Chiesa di San Basilio, esistente nell’area, e al Palazzo del Barone Agnello. In vero i resti sono abbondanti e significativi; dislocati in varie parti del Complesso Monumentale, essi abbracciano un arco temporale che va dal sec.Xll al sec.XVill.
Infatti, da un’analisi sommaria dello stato dei luoghi è evidente che nel settore Est, alla quota superiore che si affaccia sulla Piazza Santa Chiara, il blocco settecentesco ingloba tra le proprie strutture murarie alcuni elementi significativi:
– un arco a tutto sesto sguinciato, con comici bastonate e con ricchi capitelli a figure intrecciate di animali e vegetali; è questo l’elemento architettonico più leggibile, più integro e più antico, ad oggi rinvenuto ad Enna: si tratta forse di un portale d’ingresso, tipico dell’architettura religiosa, databile intorno al sec.Xll;
– un grande arco a sesto acuto con ghiere bastonate, inrer-navata, che sì trova in posizione ortogonale e ravvicinata rispetto a quella dell’arco in precedenza descritto: è simile alle modanature che si trovano nella Cappella del Sacramento del Duomo di Enna; pertanto esso è databile nel primo quarto del sec.XIV ed è riferìbile alla cultura cistercense;
– due altorilievi raffiguranti due leoni, inglobati nel paramento murario esterno che si affaccia sulla Piazza Santa Chiara e che sembrano coevi al primo arco descritto sopra.
E’ da rilevare che tali due archi appartengono a due organismi architettonici, diversi e differiti; in particolare, l’ogivale di direzione Nord-Sud potrebbe costituire l’arcata trionfale di un impianto chiesastico a croce latina.
Nel corpo centrale del Complesso, che estesamente si rivolge a Nord, si accede dalla Via Roma con un atrio a volta ribassata ed unghiata, decorato con stucchi ed affreschi del settecento.

Una scala interna immette in un pianerottolo che disimpegna per la sala del Ristoro Benedettino, tramite un portale a cornice bastonata ed a sesto ribassato di stile durazzesco, databile a cavallo della metà del sec.XV. Questa Sala fiancheggia la Via Roma, su cui si affaccia, mentre a Sud è adiacente ad un porticato a doppio ordine con quattordici pilastri ed archi a tutto sesto. Da un’analisi costruttiva e sommaria, questa struttura mostra la sua origine cinquecentesca.

Fuori le mura della città greco-araba, su di un’area limitata e in periodo normanno, sorse una Chiesa basìliana, costruita dai monaci greci dell’Italia Meridionale tra i secc.Xl e XII. Una tale presenza in territorio ennese è documentata oltre che dall’opera del basiliano Giovanni Rachetta (il Sant’Elia da Enna), vissuto tra i secc .. X e XI, dalla “Laura Basiliana” di Contrada Baronessa, sita lungo le pendici orientali di Enna sotto la Rocca di Cerere, una grotta con affreschi ad iconografia sacra, che attestano la durata del culto nella grotta almeno dal sec.Xll fmo al sec.Xll, da parte di Monaci eremiti seguaci della regola basiliana, favorita in Sicilia dal Conte Ruggero (cfr: M.Scaduto: “Il Monachesimo Basiliano nella Sicilia medievale” – Roma, 1941; E.Cilia: “Laura Basiliana in località. Baronessa”, in “Henna tra Storia e Mito” Ila Palma – Palermo 1985-1990111, pp.157-163).
In periodo svevo, a tale Chiesa basiliana si aggiunse o si sostituì una chiesa o convento benedettino-cistercense, di cui è traccia eloquente l’arco a sesto acuto. Nel sec.XV l’intorno urbano si estendeva; ne è segno il vicino Palazzo Pollicarini e l’ampliamento o la ristrutturazìone del complesso domenicano, con almeno il portale in stile durazzesco.
Nel sec.XVI e ancora più nel secolo successivo, il complesso si è esteso verso Ovest e, agli inizi del sec.Xvll, si è concluso con la costruzione della nuova Chiesa di San Benedetto, oggi San Giuseppe.
Ma contemporaneamente l’antica chiesa benedettina dovette subire una perdita di efficienza, forse un crollo o consistenti sollecitazioni dal terremoto de1 1699. E’ certo che poi, con il recupero e l’incorporamento di elementi costruttivi e modanature antiche, così come è avvenuto in molti centri dell’Isola, sia stato costruito un nuovo edificio nel sec. XVlll, i cui caratteri si riferiscono all’architettura civile di tipo palazziale: per l’appunto il Palazzo del già citato Barone Agnello, tutta la grafica e la fotografia dal Settecento ad oggi documenta una tale consistenza volumetrica che, in quanto saldamente storicizzata, costituisce già essa soltanto una risorsa da conservare e da tutelare.

 

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