Rifiuti Enna. Una intera giornata dedicata alla SRR e alla questione del transito del personale da Enna Euno alla SRR

enna-srr-rifiutiSi è svolta ieri, 28 novembre, presso la provincia la riunione della SRR. In mattinata l’assemblea dei Sindaci ha approvato il bilancio della SRR, che per il terzo anno non è ancora operativa, pertanto il bilancio presentava solo le spese per la gestione della società.
Tra le varie ed eventuali il presidente della Srr, Armando Glorioso, ha letto ai sindaci la lettera con la quale ha contestato la diffida della commissaria Sonia Alfano che ha accusato il cda, eletto da appena tre mesi, di non avere prodotto ancora la dotazione organica. Nelle lettera oltre alle motivazioni a difesa dell’operato corretto del cda improntato alla prudenza, vista la normativa poco chiara, una diffida alla Alfano a non accusare i sindaci di colpe che non hanno, poiché questo potrebbe mettere a repentaglio la vita e l’onorabilità degli stessi. L’assemblea ha condiviso la lettera del presidente e l’ha fatta propria.
Nel pomeriggio il presidente della Srr ha incontrato le organizzazioni sindacali e le rsu aziendali. Molto caldo il clima e dure le posizioni dei sindacalisti. Chiedono la assunzione immediata di tutti i dipendenti presso la Srr. Il presidente Glorioso ha spiegato che sta facendo il possibile per accelerare il transito ma che ci vuole il tempo che ci vuole.
Il primo step è stato svolto con l’approvazione a giorni dell’elenco definitivo dei dipendenti aventi diritto al transito. Nel frattempo è arrivata l’approvazione del piano d’ambito da parte della Regione siciliana. Manca ancora la dotazione organica che potrebbe essere pronta verso il 10 Dicembre. Ma il vero nodo di tutta la questione è ancora lo scontro tra due diverse visioni del nuovo sistema dei rifiuti. I sindacati vedono male la nascita delle Aro pretendendo di imporre ai sindaci e alle comunità che essi rappresentano il modello centralizzato tipo la vecchia Ato. Mentre 8 Comuni su 19 vorrebbero sganciarsi dal sistema centrale attraverso gli affidamenti a piccole società in House o appalti a ditte private.
Glorioso, ha sostenuto che i sindacati dovrebbero avere come scopo quello di proteggere i posti di lavoro e le relative retribuzioni, ma la scelta del modello imprenditoriale dovrebbe essere di ogni Comune come ha consentito la legge 3 del 9 Gennaio 2013 istitutiva delle Aro. Una legge fortemente voluta dall’opinione pubblica che come anche nel caso dell’acqua vorrebbe il servizio di igiene tornasse interamente ai Comuni. Ma i sindacati sono preoccupati che lo smantellamento dell’Ato lasci a terra in parecchi che al momento non sono direttamente impiegati nei cantieri. Ecco perché si oppongono al sistema Aro-Srr.
Glorioso ha insistito, inoltre, sul fatto che è possibile salvaguardare tutti i posti di lavoro se c’è collaborazione dei sindacati i quali dovrebbero anche favorire un abbassamento delle retribuzioni dei lavoratori.
Ci sono, infatti, troppe categorie elevate all’interno dell’Ato e visto che legge prevede il passaggio alle stesse condizioni occorre prima elaborare un piano di riduzione dei livelli retributivi più alti lasciando però inalterati quelli più bassi.

Infine, il presidente della Srr ha dichiarato che entro questa settimana incontrerà il capo dipartimento dell’Assessorato Acqua e Rifiuti per avere degli importanti chiarimenti in ordine alle assunzioni del personale. Il presidente non è convinto che le assunzioni debbano farsi in capo alla Srr ma in capo alle società affidatarie dei vari servizi.
I sindacati non condividono questa posizione del cda della Srr.

Altro problema che preoccupa moltissimo i lavoratori è la sentenza del tribunale di Enna che potrebbe comportare se applicata il blocco del servizio. Il tempo di completare l’iter dell’avvio del nuovo sistema della Srr potrebbe essere sufficiente se si sancisse un sistema che allo stesso tempo garantisce autonomia ai Comuni ma anche la salvaguardia dell’occupazione.
Il presidente della Srr ha, infine, auspicato una maggiore collaborazione dei Sindaci innanzitutto, dei Sindacati e dei lavoratori, invitandoli anche a rinunciare a voler determinare il modello di gestione ma a salvaguardare principalmente i posti di lavoro, indipendentemente dal modello ARO/SRR.