Calascibetta: progetto per accogliere rifugiati e richiedenti asilo

emigrati barconeCalascibetta. Una delibera di giunta del 24 novembre scorso, sottoscritta da tutti gli assessori, per aderire allo S.P.R.A.R (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Un documento, quello messo in atto dall’amministrazione Capizzi, che, se da un lato eviterà al Comune xibetano di essere inserito in una black list, dall’altro dovrebbe definire le linee di indirizzo per la presentazione di un progetto territoriale di accoglienza attingendo al “Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo” (triennio 2017-2019). La giunta Capizzi ha accettato la richiesta della Prefettura di Enna, ovvero l’adesione al programma S.P.R.A.R., poiché in caso di un possibile arrivo di extracomunitari la gestione, sia nei tempi che nelle modalità, spetterebbe al Comune. Se l’esecutivo si fosse invece rifiutato il Comune sarebbe stato inserito in una cosiddetta “lista nera” e in quel caso le operazioni di accoglienza sarebbero state gestite con ordine prefettizio. Intanto, con l’approvazione della delibera, rimane solo da capire se la macchina organizzatrice, ovvero quella che dovrebbe accogliere probabilmente 20 rifugiati o richiedenti asilo politico, si sia messa in movimento. Il sindaco Piero Capizzi ha detto che non ci sono motivi per fare speculazione politica o inutili allarmismi. La minoranza consiliare però (sarebbe stato giusto coinvolgerla da subito) è già pronta a chiedere lumi sulla delicata questione che interessa i 4500 abitanti. Quest’oggi, infatti, i quattro consiglieri d’opposizione hanno chiesto la convocazione del Consiglio comunale. Naturalmente i commenti su facebook non si sono fatti attendere. In tanti infatti mostrerebbero preoccupazione su un possibile arrivo in paese di extracomunitari. Non si sa bene ancora in quale strutture dovrebbero essere ospitati. Si erano fatti i nomi dei locali dell’ex Collegio di Maria e di quelli della casa di riposo Boccone del Povero, in contrada Buonriposo, ma la notizia è stata smentita. In una vicenda così delicata -dicono in paese- il sindaco dovrebbe informare la cittadinanza su quelle che sono le intenzioni dell’amministrazione comunale. E di fronte a questo esodo massiccio che si registra giorno dopo giorno da parte di chi ha vissuto nella miseria e sotto i bombardamenti della guerra, c’è anche chi parla di fattore umanitario, dunque di doverosa accoglienza. Si attende solo di capire se ci troviamo di fronte al solito business da parte dei privati o di chi ci sta dietro, gente che percepisce 35 euro al giorno dall’Unione europea per ogni extracomunitario che accoglie in strutture adeguate. Insomma, il dibattito in paese è già iniziato. E i particolari saranno affrontati in una imminente seduta consiliare aperta al pubblico.

Francesco Librizzi