Dipendenti del Palazzo di Giustizia di Enna in agitazione

enna tribunaleDue ore di assemblea, questa mattina per i dipendenti del tribunale di Enna, da mezzogiorno alle 14, per discutere del problema, già in più occasioni sollevato nel corso degli ultimi mesi con assemblee, incontri con i vertici sindacali e le rappresentanze sindacali dei dipendenti amministrativi e documenti, della disparità di trattamento riservato per l’ingresso in tribunale e dei disagi derivanti dal doversi sottoporre più volte al giorno ai controlli del metal detector posto all’ingresso principale, da cui attualmente entrano assieme a pubblico e avvocati. In particolare i dipendenti, si confronteranno sulla recente nota firmata dal Procuratore capo Massimo Palmeri e dal Presidente del tribunale Giuseppe Ferreri, in risposta alla richiesta di avere un ingresso loro riservato, con controllo affidato alla lettura di una carta elettronica personale senza più dovere passare più volte al giorno dal metal detector posto all’ingresso principale. A seguito delle richieste dei dipendenti del palazzo di Giustizia è già stato autorizzato l’ingresso dal retro, per alcuni portatori di particolari patologie o protesi che risultano incompatibili con le onde elettromagnetiche. Unico ingresso per tutti, con le nuove disposizioni appena entrate in vigore, è quello principale con successivo controllo con il metal detector, anche se magistrati togati ed onorari e personale delle varie aliquote di polizia giudiziaria in servizio in procura potranno ugualmente ancora optare per l’ingresso laterale muniti di regolare badge. Il provvedimento dispone, inoltre, che in caso di particolare affluenza in tribunale, al formarsi di eventuali code, il personale amministrativo avrà garantito e avranno assicurato precedenza per l’ingresso, ma al momento non viene autorizzato, nonostante le numerose richieste ingresso alternativo. Inoltre, è stato già inoltrato dal procuratore di Enna, per competenza al procuratore generale a Caltanissetta un documento dei dipendenti in cui vengono oltre che a spiegare la situazione vengono elencate possibile soluzioni al problema in ordine di gradimento da parte del personale. Anche gli avvocati ennesi, avevano, qualche tempo fa, sollevato la necessità di un ingresso alternativo che consenta di non doversi sottoporre più volte al passaggio dal metal detector.

Tiziana Tavella per il quotidiano La Sicilia