Calcio. Armerina-Enna, dopo la rissa parlano le società

Il giorno dopo i brutti fatti che hanno portato al parapiglia tra tesserati di Armerina ed Enna Calcio, le due società prendono posizione per spiegare cosa sia successo. Due visioni diverse tra loro con delle conseguenze, certamente sportive, che si avranno nei prossimi giorni.

Per l’Armerina ha parlato il presidente Francesco Alberghina: “Sarebbe opportuno un mea culpa generale. Sono nel calcio da poco tempo e queste sono cose che combatterò sempre. Non mi va però che il nostro tesserato Mirko Fausciana venga accusato d’essere un violento. E’ stato provocato e colpito da Riccobene con una gomitata, ma anche il nostro dirigente Barresi è stato colpito da un dirigente dell’Enna. Premetto subito che non ho l’idea che alla violenza si debba rispondere con la violenza, ma non accettiamo allusioni. Abbiamo avuto una riunione e prenderemo le decisioni del caso, posso però dire che non cadremo più nelle provocazioni”.

Questo, invece,la versione dell’Enna Calcio.
“L’Enna calcio esprime profondo rammarico ma soprattutto molta rabbia per i fatti accaduti nel corso della partita di calcio di sabato 17 dicembre allo stadio S. Ippolito di Piazza Armerina valevole come ultima giornata del Girone G del campionato di Prima Categoria tra la formazione locale dell’Armerina e la formazione gialloverde con la vittoria per 3 – 2 dei padroni di casa. Infatti già dall’inizio dell’incontro il clima della gara era inspiegabilmente teso ed arroventato sia da parte dei giocatori che degli stessi dirigenti armerini nei confronti della formazione ennese. Ma i fatti più gravi però sono avvenuti nel corso della sosta tra il primo ed il secondo tempo quando all’interno degli spogliatoi un atleta individuato da diversi come l’allenatore della formazione armerina ha colpito inspiegabilmente alle spalle con un pugno il giocatore dell’Enna Simone Riccobene. Lo stesso non è stato più nelle condizioni di rientrare in campo ed anzi è stato trasportato presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Umberto I di Enna bassa dove dopo degli accurati accertamenti gli è stata diagnosticata una prognosi di 10 giorni per i pugno ricevuto. La società dell’Enna calcio che in questi mesi sta lavorando e cercando di trasmettere un messaggio verso l’intero mondo del calcio fatto di far play ed all’insegna della legalità stigmatizza fortemente quanto accaduto nella gara che non ha nulla a che vedere con il calcio giocato. Quanto accaduto poteva degenerare in comportamenti ancora più gravi e quanto accaduto nello specifico al giocatore Riccobene solamente per pura casualità come refertato dai medici del nosocomio ennese non ha avuto effetti più gravi e drammatici. La dirigenza dell’Enna calcio innanzitutto ringrazia le forze dell’ordine presenti nell’impianto per la celerità nell’intervenire ed evitare che gli animi su surriscaldassero ulteriormente e fiduciosa e rispettosa dei ruoli istituzionali cercherà di far valere le proprie ragioni sia nel campo della giustizia sportive e se necessario in quella ordinaria”.