Riserva Monte Campanito presa di mira da tre bracconieri senza scrupolo

Nella giornata del 17/12/2016, gli agenti del Nucleo Operativo Provinciale del Corpo Forestale della Regione Siciliana, nel corso di controlli antibracconaggio all’interno della Riserva Naturale Orientata Sambughetti Campanito, hanno sorpreso tre soggetti N.A. di anni 28, F.S. di anni 31 e C.G.G. di anni 41 tutti residenti nel comune di Aci Catena, intenti ad esercitare attività di caccia all’interno di zona di assoluto divieto, qual’è appunto la R.N.O. Monte Campanito.
I tre soggetti alla vista degli agenti del N.O.P., anziché dare esecuzione agli ordini verbali da quest’ultimi impartiti, circa lo scarico delle armi e relativa identificazione, intraprendono una fuga roccambolesca all’interno del fitto bosco di conifere, che si è conclusa dopo qualche centianio di metri, allorquando sono stati raggiunti dagli agenti forestali. I tre avevano tentato anche di nascondersi all’interno di anfratti costituiti da fitta vegetazione, ma sono stati prontamente scoperti dagli agenti che hanno proceduto alla loro identificazione con il contestuale ritiro e sequestro delle armi e delle munizioni in loro possesso, utilizzati per l’attività di bracconaggio.
A seguito delle violazioni penali di cui si sono resi responsabili ed in ottemperanza alle disposizioni dalla legislazione venatoria, i tre soggetti rischiano in caso di condanna la confisca delle armi e mezzi di caccia, oltre alla sospensione del porto d’armi.
Il personale del N.O.P. nel corso dei controlli periodici, spesso si è imbattuto in atti di vandalismo perpetrati da bracconieri senza scrupolo, che al fine di ricorrere ad inutili scuse giustificative della loro presenza all’interno di aree protette, vandalizzano la recinzione e le tabelle che indicano il divieto di caccia, allo scopo di ricorrere nelle attenuanti nel caso in cui vengono sorpresi o nel corso del conseguente processo penale.
Purtroppo detta pratica non restituisce i frutti sperati in quanto numerose ed affermate sentenze della corte di cassazione penale hanno confermato che la mancata posa in essere delle tabellazioni indicante i confini della riserva, non esclude il dovere giuridico di esaminare la cartografia allegata al decreto istitutivo, al fine di conoscere in concreto i confini della riserva medesima.