Enna. C.C. debiti fuori bilancio a gogò… e io pago!

I Debiti fuori bilancio derivanti da sentenza sono argomento di difficile trattazione, in particolare per quel che riguarda la posizione del consigliere comunale. Questi, infatti, si trova a dover prendere la decisione quasi obbligata di approvare tali debiti, potendo al riguardo espletare un mero compito di controllo, al fine di far emergere eventuali responsabilità.

Proprio sul lato delle responsabilità il M5S di Enna ha avuto da ridire durante l’ultimo Consiglio comunale del 28 Dicembre.
“Abbiamo celebrato un Consiglio comunale dedicato interamente all’approvazione di debiti fuori bilancio derivanti da sentenza”, dichiara il capogruppo Solfato, che descrive dettagliatamente le motivazioni delle votazioni.
“Riguardo al primo debito nei confronti del ex ASI ci siamo astenuti perché, nonostante l’allora Segretario Generale Caponnetti abbia fatto opposizione al decreto ingiuntivo per il pagamento della quota di partecipazione del Comune per l’anno 2012 (anno in cui il consorzio entra in liquidazione), motivandolo dettagliatamente, è anche vero che tra queste motivazioni comprendeva anche la mancanza del bilancio della partecipata che, in realtà, esisteva.
Sul debito nei confronti del Sig. Cardaci ci siamo astenuti perché, nonostante la piccola entità dello stesso, abbiamo voluto segnalare gli errori che stavano a monte dello stesso e cioè il mancato ritrovamento della contravvenzione confutata.
Discorso totalmente diverso, invece, per quanto riguarda i debiti nei confronti di SARE s.r.l. e quello nei confronti della Dott.ssa Mustica.
Nel primo caso, il debito scaturisce dal silenzio-diniego degli uffici del’Area 2 su una pratica di autorizzazione, al quanto discutibile già per l’oggetto della stessa, ma che riteniamo sia, a sua volta, conseguenza di una rotazione del personale fatta malissimo, che ha ridotto diversi uffici all’osso, compromettendo l’efficienza degli stessi.
Nel secondo caso, la Dott.ssa Mustica ha richiesto l’accesso agli atti sulla procedura relativa alla selezione del dirigente Lipari, accesso autorizzato dal Segretario Generale di allora con una nota anomala, perchè individua il responsabile del procedimento, indica i termini per fare ricorso, si dà avvio al procedimento, che tuttavia non viene mai chiuso ”.

“In entrambi i casi abbiamo espresso votato contrario”, spiega Cinzia Amato, “assumendoci le responsabilità che ne potevano derivare, per dare un chiaro segnale nel senso che a pagare deve essere chi causa i danni all’Ente comunale e non i cittadini, come è accaduto fino ad ora, oltre che per rispetto nei confronti dei dipendenti comunali, spesso costretti a subire le critiche per la negligenza di pochi.”