Polizia, trasferiti a Trieste ex dirigente Questura Enna Cuciti e Giada Pecoraro dirigente Digos

Giovanni Cuciti

Enna. Da oggi da una serie di trasferimenti di Dirigenti e Funzionari delle varie Questure in tutta Italia.
Giovanni Cuciti, 1° Dirigente, ha svolto le funzioni di Capo di Gabinetto e Dirigente della Squadra Mobile della Questura di Enna, approdato a Crotone nel 2015, è stato trasferito a Trieste.
Da Enna trasferita ed assegnata a Trieste Giada Giovanna Pecoraro, dirigente della Digos ennese ed ora assumerà il prestigioso incarico di Funzionario presso quella DIGOS, di livello Distrettuale, del capoluogo di frontiera.

La comunicazione della Questura di Enna:

Giada Giovanna Pecoraro

Il Commissario Capo dott.ssa Giada Giovanna Pecoraro, con decorrenza 9 Gennaio 2016 è stata trasferita alla Questura di Trieste, dove assumerà il prestigioso incarico di Funzionario presso la DIGOS, di livello distrettuale, della importante città al confine con la Slovenia.
La dottoressa Giada Pecoraro era arrivata ad Enna – proveniente dal corso biennale presso la Scuola Superio di Polizia in Roma – nel Gennaio 2011, e dopo un periodo di tirocinio presso le varie articolazioni della Questura, nel marzo 2011 fu nominata Dirigente della DIGOS, l’articolazione della Questura che si occupa dell’attività informativa, prezioso strumento nelle decisioni inerenti la tutela dell’Ordine e la Sicurezza Pubblica, nonché di contrasto alla criminalità eversiva e di stampo terroristico.
Al delicato incarico di Dirigente Digos, nell’autunno del 2011, la Dott.ssa Giada Pecoraro affianco anche la Funzione di Capo di Gabinetto – a capo dunque dell’Ufficio che costituisce Cuore e regia dell’intera Questura – dove collaborò brillantemente i vari Questori che si succedettero (dott.ri Patané, Guarino, De Simone, sino all’attuale Sig. Questore, dott. Antonino Pietro Romeo), e si fece apprezzare per le sue capacità professionali, non solo da tutto il personale della Polizia di Stato della Provincia, ma costituì sicuro punto di riferimento per tutte le altre Istituzioni del territorio, nonché per la società civile in genere.
Ai prestigiosi incarichi di vertice rivestiti dal Funzionario presso la Questura Erea, nell’autunno del 2012 la dottoressa Pecoraro cumulò anche quello di Portavoce e Responsabile dell’Ufficio Stampa della Questura, ove si relazionò con i giornalisti – della provincia, in primis, ma anche della regione e sin anche nazionali – diuturnamente, distinguendosi per le sue eccellenti qualità nel veicolare le informazioni dell’Istituzione di appartenenza.
Tra le varie attività ed operazione di polizia condotte dal brillante Funzionario , certamente merita menzione l’indagine convenzionalmente denominata “Looming Web”, diretta dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Caltanissetta, che portava, nell’ottobre del 2015, all’arresto di un cittadino pakistano – già ospite di un centro di accoglienza della Provincia – che istigava a condotte terroristiche sul web, ovvero BILAL Muhammad classe 1990, indagato dei delitti di cui agli artt. 270 bis ed 81, 414 c.p. comma 1, 3 e 4 c.p., con l’aggravante di avere commesso i fatti per finalità di terrorismo, attraverso strumenti informatici e telematici, perché divulgando nella rete internet, tramite profili facebook, nella parte pubblica, fotografie, documenti e video con frasi e immagini inequivoche inneggianti alla violenza, al Jihad ed al martirio, facendo apologia e istigava un numero indeterminato di persone al compimento di atti di violenza e delitti con finalità di terrorismo e contro l’ordine democratico. L’operazione di polizia, all’epoca, portò, fra l’altro, anche all’esecuzione di perquisizioni locali e personali presso vari luoghi dove, nel tempo, aveva soggiornato BILAL Muhammad, tra cui Mantova, anche Piazza Armerina (EN), Prato, Cerro Maggiore (MI) e Lomazzo (CO), nonché ad indagare per l’ipotesi di cui all’art. 270 bis c.p., altri due cittadini extracomunitari, in collegamento con il Bilal Muhammad. L’indagine, durata oltre un anno, comportò l’analisi ed il monitoraggio delle fonti aperte, fra cui numerosi siti web, unite ad intercettazioni di utenze cellulari, anche internazionali, intercettazioni ambientali tra presenti, ed anche appostamenti e pedinamenti di soggetti, effettuati sia nella provincia di Enna, che in diverse altre località del territorio nazionale.
Qui di seguito, a corredo del tratteggiato percorso svolto dal Funzionario presso la Questura di Enna, si rassegnano delle brevi note biografiche della Dottoressa Giada Pecoraro.
Funzionario di Polizia, Commissario Capo dott.ssa Giada Giovanna Pecoraro: nata il 6/8/82 a Caltanissetta, dopo la maturità classica ha conseguito la laurea in giurisprudenza presso l’Università degli studi di Pisa, riportando la votazione di 110/110 cum laude. Dopo la laurea, ha conseguito il diploma di specializzazione post-lauream in professioni legali presso la Scuola A. Galati dell’Università degli studi di Catania. Abilitata all’esercizio della professione legale dal 2008, ha ricevuto dal Consiglio dell’ordine degli Avvocati di Caltanissetta il premio “Toga d’Oro 2008”, conferito a chi consegue il massimo dei voti tra tutti i candidati al conseguimento dell’abilitazione alla professione forense della Corte d’Appello di Caltanissetta. Nel dicembre 2008, superato il concorso pubblico per la nomina a commissario della Polizia di Stato, ha frequentato a Roma il corso biennale presso la Scuola Superiore di Polizia e conseguito il Master di II livello in Scienze della Sicurezza, operato in partnership con l’Università la “Sapienza”. Al termine del corso, dove le lezioni erano integrate da frequenti periodi di aggregazione negli Uffici operativi della Polizia di Stato nel territorio, nel dicembre 2010, è stata nominata Commissario Capo, ed assegnata alla Questura di Enna.
Oltre al curriculum professionale ineccepibile del Funzionario, le doti umane della Dottoressa Giada Pecoraro hanno permesso che fosse apprezzata, non solo dai colleghi che con lei hanno collaborato in questo lungo periodo, ma da tutta la collettività servita dall’Istituzione di appartenenza.