Presunta “gettonopoli” al comune di Enna, 27 indagati tra consiglieri e funzionari, iniziati gli interrogatori

Interrogatori iniziati per la presunta “gettonopoli” al comune di Enna. Tra i primi ad essere già stati sentiti dagli inquirenti, come da richiesta, il sindaco di Enna Maurizio Dipietro, consigliere comunale durante la precedente amministrazione, accompagnato dall’avvocato di fiducia Patrizia Di Mattia. Oltre alle richieste per essere ascoltati dal sostituto procuratore Giovanni Romano che coordina l’indagine condotta dalla Digos, sono state anche prodotte memorie difensive da alcuni degli indagati. Con pesi differenti, la procura di Enna contesta assenze dalle riunioni di commissione per alcuni consiglieri che sarebbero risultati, invece, presenti. Da indiscrezioni recentemente circolate, alcune delle posizioni di difesa si concentrerebbero, tra l’altro, nell’evidenziare alcuni possibili meri errori materiali nelle convocazioni di alcune commissioni consiliari. Tra questi, ad esempio, potrebbe anche esserci un orario di convocazione non esatto. La presunta “gettonopoli”, si sottolinea, riguarda esclusivamente il precedente consiglio comunale e non coinvolge in alcun modo quello attuale. L’ipotesi di reato contestata a vario titolo ai 27 indagati tra consiglieri e funzionari comunali, coinvolti nell’inchiesta avviata nel 2014 dalla procura di Enna, e chiusa a fine dello scorso ottobre dopo la richiesta di proroga dello scorso maggio, è di avere commesso un falso ideologico in atto pubblico o averlo istigato. Le indagini, oltre che scandagliare le riunioni delle commissioni consiliari avvenute tra luglio ed i primi di agosto del 2014, attraverso l’esame dei verbali e dei documenti acquisiti, si sono avvalse anche di intercettazioni ambientali. Una telecamera nascosta, posizionata di fronte al comune di Enna, ha “catturato” le immagini relative ad entrate ed uscite dalle riunioni di commissione. Le immagini sono state visionate dai difensori che ne hanno fatto richiesta. Tra i documenti acquisti nelle prime fasi di indagine anche il regolamento sulla trasparenza in vigore in quel momento.In quella fase gli inquirenti si sarebbero concentrati anche su durata commissioni e numero di convocazioni. Durante la precedente legislatura a Sala Euno si era in più occasioni lavorato sui tagli ai costi del consiglio comunale determinando riduzioni più volte applicate ai compensi inizialmente del 10% e successivamente del 20%. Oltre ad approvare ed applicare queste riduzioni dei compensi estese anche ai componenti della precedente giunta comunale si era anche più volte discussa la necessità di ridurre il numero delle commissioni consiliari dopo una serie di polemiche sui costi della politica. Il gettone di presenza per i consiglieri era sceso nella scorsa legislatura da 56 a 51 euro lordi.


Tiziana Tavella per il quotidiano La Sicilia