Valguarnera, giornata della Memoria a suon di violino presso la Scuola Media

Valguarnera. Un concerto interattivo e multimediale, dal titolo “Per non dimenticare”, è stato eseguito nell’Auditorium della Scuola Media dalla “Green Orchestra” diretta dalla Prof. Erika Ragazzi. “Per non dimenticare” quanto è successo in uno dei capitoli più terribili della storia del Novecento, anche la Scuola Media di Valguarnera si è impegnata a sensibilizzare gli alunni su questa tematica importantissima, con la realizzazione di una manifestazione dedicata a questo evento e nell’ambito del progetto “Orchestrando insieme”. Nel 2005, infatti, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha proclamato la Giornata della Memoria, in ricordo del 27 gennaio 1945 quando i soldati sovietici liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. L’orrore dello sterminio delle persecuzioni nazifasciste fu reso noto all’opinione pubblica mondiale e consegnato alla storia. Milioni di ebrei furono torturati e persero la vita nei campi di concentramento. Diversi i brani musicali proposti dai giovani violinisti con il supporto di letture, immagini, fotografie e poesie recitate dagli stessi alunni della Scuola , anche in lingua inglese: la colonna sonora de “La vita è bella”, Auschwitz di Francesco Guccini, Ederlezi, Schindler’s list brani di Joyce Lussu , di Barbara Sonek, del diario di Anna Frank e del discorso di Schindler. Particolare attenzione e sensibilità è stata dimostrata durante lo spettacolo da tutti i ragazzi. Importante è stato il contributo dei ragazzi dell’Ist. Professionale “G.Magno” di Valguarnera dedicato al “Lessico”della Shoah. La manifestazione è stata introdotta dalla Prof. Cristiana Capizzi la quale, rivolgendosi a tutti gli allievi della Scuola ha voluto sottolineare con energia l’alto significato della “Giornata” ricordando con ferma convinzione che questa pagina storica deve costituire parte essenziale della nostra cultura,per affermare i valori del rispetto e della tolleranza nel futuro che vivremo. A seguire la Prof. Ragazzi ha ricordato il ruolo della musica e del violino nei lager nazisti, come mezzo di esaltazione e di annientamento della dignità. Spesso la musica veniva suonata scandendo i ritmi dei prigionieri durante le marce verso i campi di lavoro e durante le esecuzioni. Eppure per i detenuti fare musica significava ritrovare la dignità violata. Il violino nella cultura ebraica – ha aggiunto la prof. Ragazzi –“è lo strumento di contatto tra l’uomo e Dio e come si evince dai quadri di Marc Chagall – l’uomo è un violinista sul tetto che deve continuare a suonare sia col sole che con la pioggia”. Grande il sostegno del Dirigente dell’Istituto comprensivo G. Mazzini Giuseppina Gugliotta, sempre pronta a promuovere con entusiasmo iniziative indirizzate alla formazione della coscienza dei giovani e al miglioramento della qualità della convivenza civile in un momento, come l’attuale, attraversato da grandi e diffuse trasformazioni sociali.

Rino Caltagirone