Enna. Tre indagati a chiusura delle indagini sulla discarica di Cozzo Vuturo

Tre indagati a chiusura delle indagini sulla discarica di Cozzo Vuturo avviata due anni fa dopo un esposto presentato alla procura di Enna da 17 famiglie residenti nell’area. Per Salvatore Rindone, direttore tecnico dell’Ato Enna Euno, difeso dall’avvocato Angela Anello, Roberto Palumbo, direttore tecnico di Sicilia Ambiente, difeso dall’avvocato Salvatore Timpanaro, e Luigi Lanza, direttore dei lavori, difeso dall’avvocato Massimo Garozzo, il sostituto procuratore Augusto Rio che ha coordinato le indagini ipotizza il reato previsto dal codice dell’ambiente di gestione della discarica “non conforme a legge”. Rilevate, anche, in fase di indagine dal Pm “condotte omissive” relative alla “mancata adozione di misure e di iniziativa volte a evitare l’evento” che avrebbero pertanto concorso a causare “il ricorrente versamento dalle vasche dell’impianto di percolato contenente sostanze ritenute pericolose” che avrebbero, secondo la tesi della procura contaminato “i terreni limitrofi e quelli a valle nonché le sottostanti falde acquifere”. Contestato dalla procura di Enna in fase di chiusura di indagini anche un ipotetico rifiuto di atti d’ufficio contestati ai soli Palumbo e Rindone che risale al 2014 è che riguarderebbe la redazione di “una relazione sulle modalità di gestione del sistema di captazione, stoccaggio e monitoraggio del percolato”. Per la procura di Enna, che ha disposto una serie di campionamenti nell’area di Cozzo Vuturo ed altri atti di indagine indirizzati a chiarire lo stato della discarica ed il possibile danno per l’ambiente e per la salute, il percolato fuoriuscito dalla discarica avrebbe contaminato falde acquifere e terreni limitrofi, con un conseguente pesante impatto ambientale. Nell’esposto all’origine dell’indagine adesso arrivata a conclusione, i sottoscrittori avevano anche raccontato di quattro componenti dello stesso nucleo familiare, che vivono e lavorano nelle vicinanze della discarica, che si erano ammalati di tumore, esprimendo una forte preoccupazione per i residenti, in particolare per i più piccoli e per i lavoratori della discarica. Una volta valutati eventuali chiarimenti da parte degli indagati la procura di Enna potrà definire se esercitare o meno l’azione penale nei loro confronti.

Tiziana Tavella per La Sicilia