Richiedenti asilo: saranno i Comuni ad attivarsi o lo farà la Prefettura di Enna

Si profila un’adesione del comune di Enna alla realizzazione di un sistema di accoglienza dei richiedenti asilo diffuso e condiviso con il territorio. Il progetto prende forma dal Piano sottoscritto dal Ministero dell’Interno e dall’Associazione nazionale dei Comuni Italiani sulla quale c’è l’occhio attento della Prefettura che vigila ma che avrà anche, nel caso in cui qualche comune non dovesse aderirvi, il potere di attivare i Centri di accoglienza straordinaria. In buona sostanza dovendosi comunque aprire questi Centri, o saranno i Comuni ad attivarsi o lo farà la Prefettura.
Enna sta quindi lavorando per gestire questo Centro che dovrà accogliere un numero di richiedenti asilo proporzionale agli abitanti e da un primo calcolo pare che il capoluogo possa ospitarne 120 con il rispetto della “clausola di salvaguardia” che comporta l’esenzione da nuove assegnazioni se quel numero è stato già raggiunto tramite le comunità che oggi operano nel territorio. Anche qui da un primo calcolo pare siano tra i sessanta ed i settanta i migranti ospiti ad Enna per cui si aggiungerebbero solo quelli per arrivare alla quota fissata.
Nei mesi scorsi ad Enna si era discusso della possibilità di uno Sprar ma ne seguì qualche perplessità che portò a fermare lì la discussione che oggi deve per forza essere riaperta e gestita.
Questo Piano voluto, e per certi versi imposto ai comuni, dal ministero può però trasformarsi in una opportunità per gli stessi enti comunali perchè i cittadini stranieri che verranno ospitati nel territorio comunale potrebbero essere coinvolti in attività socialmente utili. Questa sarebbe un’occasione di integrazione per gli stessi richiedenti asilo che si vedrebbero così valorizzati, ma anche per i cittadini che potrebbero apprezzare lo spirito collaborativo.
Gestire questo fenomeno probabilmente non sarà facile, specie nell’immaginario comune, ma va comunque realizzato e una gestione diretta affidata al comune (che da questa operazione non avrà ripercussioni economiche visto che le spese saranno a carico del ministero) permetterà di aprire, e facilitare, un confronto con la cittadinanza, permetterà di scegliere i luoghi dove ospitare i richiedenti e in quali attività socialmente utili potrebbero essere impiegati.
Una decisione definitiva da parte del comune di Enna dovrebbe dunque arrivare già nei prossimi giorni per poi essere comunicata alla Prefettura che con i comuni dell’Ennese ha già avuto un primo confronto a gennaio illustrando il Piano nazionale.