Capo dipartimento regionale Protezione Civile ad Enna per viale Caterina Savoca

Visita in città per il capo del dipartimento regionale di Protezione Civile, Calogero Foti, arrivato ad Enna e recatosi subito ai piedi del viale Savoca per fare una ricognizione sulla strada crollata nel novembre 2015. E’ stata una visita utile a capire qual è lo stato delle cose ma che fa soprattutto filtrare ottimismo su una accelerazione dell’inizio dei lavori. Dallo stesso dipartimento regionale fanno capire che si è al passo con i tempi e che l’appalto dei lavori è ormai prossimo.
Resta un ultimo ostacolo legato alla relazione richiesta dalla Soprintendenza ai beni culturali che ha voluto la relazione di un archeologo visto che l’area è sottoposta al vincolo paesaggistico per il “Vallone Scaldaferro” che insiste nei pressi della strada crollata. L’incarico all’archeologo è stato già affidato anche se c’è da chiedersi come mai questo passaggio non sia stato fatto durante questi quindici mesi di attesa che hanno creato diversi disagi alla città. Quando questa relazione sarà pronta si andrà subito in conferenza dei servizi che permetterà alla Protezione Civile regionale di affidare l’appalto per la ricostruzione della strada crollata.
Foti insieme ai suoi collaboratori si è intrattenuto per circa un’ora analizzando a fondo la natura del crollo ma anche i danni che ne sono seguiti ed il tipo di intervento che dovrà essere fatto durante i lavori che riguarderanno non solo il ripristino della parte crollata ma anche la messa in sicurezza della strada e delle pendici di tutto il viale Savoca che alla fine dell’intervento sarà del tutto nuovo e più sicuro. Da una prima stima i lavori dovrebbero durare tra i cinque ed i sei mesi per cui se i tempi saranno rispettati – andando in appalto tra poche settimane – a fine dell’estate il viale Savoca tornerà ad essere riaperto.
Esattamente una settimana fa il sindaco Maurizio Dipietro aveva scritto a Foti per chiedere lumi in merito all’attuale iter burocratico dell’opera sollecitandone anche una rapida definizione di questa fase che porterà all’appalto così come per l’inizio dei lavori.
Ma la presenza di Foti è stata anche una occasione per fare un sopralluogo su tutta la città e capire se esistono altri casi di emergenza o di criticità. Uno sguardo pare sia stato dato sul muro crollato in via della Resistenza lo scorso 23 gennaio anche se di cause calamitose che hanno provocato il crollo pare non essercene. Su questo caso la Procura ha aperto un’indagine dopo il sequestro dell’area da parte dei carabinieri proprio per ricostruire le cause che hanno determinato il cedimento di un muro che era stato oggetto di interventi a metà del 2015.