Enna, iniziata messa in sicurezza Monastero delle Benedettine

Enna. Con lo svuotamento di tutto il materiale che per anni è stato ammassato, il primo passo per la messa in sicurezza del Monastero delle Benedettine è stato fatto. A certificarlo i tecnici di Soprintendenza, Genio Civile, università e del comune presente con l’assessore Giovanni Contino i quali hanno avuto la possibilità di vedere meglio le condizioni del Palazzo ma anche di visionare nuove stanze dove nel precedente sopralluogo non era stato possibile arrivare perchè ostruite da arredi e materiali di risulta ma anche da parti di tetto crollate nel corso degli ultimi anni. Par capire meglio basti pensare che solo di carta sono stati tolti 8 mila chili. A questo si aggiungono altri arredi come lavagne, cattedre (date al liceo artistico per il restauro), sedie e oggetti scolastici. Spoglio da ogni oggetto il Palazzo ha offerto ancor di più la migliore parte di sé perchè ha consentito di ammirarne la bellezza strutturale e di pari passo è aumentata la rabbia per la totale assenza di cura e manutenzione (anche minima!) che se affrontate, oggi il Palazzo non sarebbe in questo stato. E proprio le sue condizioni sono il pensiero principale perchè adesso c’è da metterlo in sicurezza. Innanzitutto sarà necessario un puntellamento dei muri perimetrali e di alcuni solai così come di una parte del tetto dove bisognerà creare una nuova copertura soprattutto in quelle parti dove il tetto è crollato. Permettere ancora l’infiltrazione d’acqua renderebbe vani gli interventi fatti fin qui oltre che a mettere a rischio la tenuto dello stesso edificio. Della progettazione degli interventi se ne occuperà l’università mentre al Comune toccherà il compito di trovare i soldi: «Con questo sopralluogo ci siamo meglio resi conto degli interventi da fare mentre per i fondi stiamo cercando di capire se con l’allentamento del Patto di stabilità possiamo stanziare qualcosa» ha anticipato Contino che aggiunge: «Il lavoro fatto fin qui è stato fondamentale per capire meglio lo stato del Palazzo ed è certo che bisogna metterlo subito in sicurezza». La priorità è questa mentre il sogno resta un suo recupero per renderlo fruibile ma serviranno circa 11 milioni (di cui circa 7 solo per il consolidamento) reperibili solo tramite dei bandi, una strada comunque da non tralasciare per evitare il continuo diperdersi di questo scrigno di bellezza.