Cgil, Cisl e Uil chiedono intervento Ispettorato del lavoro per mensilità arretrate all’Irccs Oasi Maria SS

Le segreterie provinciali di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl chiedono ai dirigenti del XXII Ispettorato territoriale del lavoro (Itl) “un autorevole intervento di natura ispettiva presso l’Irccs di Troina”. La lettera, con la quale le tre organizzazioni sindacali chiedono all’Itl di Enna di intervenire nell’Irccs Oasi Maria SS, è firmata dai tre segretari provinciali di categoria: Giovanni Lavalle (Cgil), Angelo Pirrera (Cisl) e Giuseppe Adamo (Uil). E’ un richiesta che dà la misura del livello di forte tensione raggiunto nelle relazioni sindacali all’interno dell’Irccs di Troina che, nonostante la situazione di difficoltà in cui si ritrova, rimane una delle più grandi concentrazioni, di lavoratori dipendenti esistenti nel territorio dell’Ennese, se non addirittura la più grande. Ma perché le tre organizzazioni sindacali hanno preso questa decisione, che non è di poco conto? Nella lettera delle tre organizzazioni sindacali provinciali leggiamo che, nella delegazione trattante del 21 novembre 2016, “l’amministrazione si era impegnata al pagamento delle spettanze arretrate e della rivisitazione del contratto collettivo decentrato al fine di instaurare un sereno e corretto espletamento delle relazioni sindacali”. Da allora non è accaduto nulla di tutto ciò, denunciano le organizzazioni sindacali che puntano il dito contro il vertice aziendale che “non riesce a mantenere gli impegni che di volta in volta vengono assunti dalle parti”. Le organizzazioni sindacali confidano molto nell’intervento dell’Itl di Enna per “capire e comprendere cosa si fa con le risorse pubbliche che mensilmente o ogni qualvolta l’Asp di Enna effettua mandato di pagamento nei confronti dell’Istituto”. Le organizzazioni hanno provato a capirlo da sole, chiedendo al vertice aziendale copia del bilancio. “Tranne qualche foglio con una mera elencazione di numeri asfittici, le risposte sono state quasi sempre negative”, lamentano le organizzazioni sindacali. Con quale stato d’animo vivono i 700 lavoratori dell’Oasi questa difficile situazione nella quale si ritrovano? Ecco la risposta dei sindacati: “I lavoratori sono stanchi di subire tali atteggiamenti e, nonostante il mancato pagamento di circa sette mesi delle loro spettanze, continuano con grande senso di responsabilità a svolgere i compiti istituzionali loro assegnati nel rispetto dei pazienti e dell’utenza tutta”.

Silvano Privitera