A giudicare soltanto dagli indicatori demografici, Troina non sembra godere di buona salute sotto il profilo socio-economico.

Parlando con alcuni rappresentanti delle organizzazioni sindacali di artigiani, commercianti e agricoltori-allevatori, abbiamo raccolto delle opinioni e valutazioni della situazione socio-economica del paese in linea con gli indicatori demografici. Con i suoi 9310 abitanti al 31 dicembre 2016, 63 in meno rispetto ai 9373 del 31 dicembre 2015, Troina vede la sua popolazione diminuire. Ma quello che deve preoccupare di più è la composizione per classi di età della popolazione troinese perché diminuiscono le classi di età più giovani e in età di lavoro mentre aumentano quelle con più di 65 anni: da 0 a 14 anni di età sono 1122 (12%), da 15 a 65 sono 5870 (63%), i troinesi anziani con più di 65 anni sono 2318 (25%). L’età media è di 47 anni. Gli indici demografici segnalano un calo e un invecchiamento della popolazione troinese, che sembrano inarrestabili nonostante che negli elenchi anagrafici del comune siano iscritti 163 cittadini stranieri.

Ma a diminuire non è sola la popolazione, come ci fa notare Sebastiano Lombardo, imprenditore agro-zootecnico, rappresentante della Confagricoltura: “Siamo al limite della drammaticità nei comparti zootecnico, cerealicolo e olivicolo con una diminuzione drastica delle aziende nel territorio perché le aziende, a causa della concorrenza sleale dei paesi extraeuropei e anche di taluni paesi europei, non realizzano redditi adeguati a garantire la sopravvivenza”. Su 828 imprese esistenti in paese, quelle agro-zootecniche sono 243. Il sistema imprenditoriale di Troina conta circa 828 imprese, che in grandissima parte sono piccole imprese a conduzione familiare. Quelle agro-zootecniche sono 243. Non stanno meglio le 175 imprese commerciali, come ci spiega Aldo La Ferrera, commerciante di autoricambi, presidente della Confcommercio: “Anche noi subiamo i morsi della crisi, che fa diminuire il volume delle vendite dei nostri negozi sui quali si riflettono anche le difficoltà dell’Oasi Maria SS. Il problema è che l’intera economia di Troina dipende dall’Oasi e negli anni non si è fatto nulla per ridurre questa dipendenza”. I ritardi di mesi e mesi nel pagamento degli stipendi ai 700 dipendenti dell’Oasi spinge i consumatori ridurre le spese e a fare acquisti a credito. Per fronteggiare questa crisi di liquidità, la Confcommercio ha costituito l’Ascomfidi.
Che il rapporto con le banche sia fonte di preoccupazioni anche per i 410 artigiani ce lo spiega Giancarlo Amata, imprenditore edile, presidente della Cna di Troina e dell’Unione costruzioni provinciale e regionale: “Non è facile, per le imprese artigiane, ottenere un mutuo dalle banche e quando li concedono, al minimo sentore che alle imprese le non stanno andando bene, chiedono alle imprese il rientro immediato delle somme prestate, mettendole in grande affanno”. Al blocco delle attività edilizie, sia sul versante pubblico che privato, che rallenta la produzione degli altri comparti dell’artigianato, ci spiega Amata: “contribuiscono “le scarse risorse finanziarie di cui dispongono sia i privati che gli enti pubblici, che devono fare i conti anche le complicate leggi sugli appalti e anticorruzione”. Una boccata d’ossigeno le imprese edili l’hanno avuta grazie agli incentivi del comune per il recupero delle case del centro storico e il rifacimento della facciate. “Ma non basta a far ripartire l’economia locale”, ci ha detto Amata.

Silvano Privitera