Enna. Crisi Amministrazione Dipietro tra conferenze stampa e messaggi (trasversali)

Si sono tenute nel pomeriggio le conferenze stampa del gruppo Enna Rinasce e Sicilia Futura relativemente alla situazione politica creatasi a seguito della riunione di verifica della Giunta Dipietro, che ha segnato la fine dell’esperienza civica ad Enna e le conseguenti dimissioni degli assessori Palermo e Cortese, venerdì era stata la volta dell’ex on.Paolo Colianni.

Un selfie con Berlusconi la causa scatenante della rottura tra sindaco ed Enna Rinasce?
Una grande amarezza espressa in primo luogo da Ugo Grimaldi, che rappresenta le forze politiche di Forza Italia e Alleanza Nazionale, il quale afferma di non considerare più Maurizio Dipietro il sindaco di questa città, dopo quanto lo stesso ha deciso senza alcun preavviso, accusando la propria lista di aver tradito il progetto civico. Grave provocazione, per Grimaldi, sarebbe stata inoltre la richiesta di Dipietro di far firmare un documento ai membri di Giunta che li impegnava a non fare politica fino alla scadenza del suo mandato.
Grande amarezza anche da parte di Dante Ferrari che, oltre all’amicizia che lo lega al Sindaco sin dai banchi di scuola, ricorda la delusione nell’attendere da quasi un anno una verifica di maggioranza che è stata richiesta già lo scorso aprile, quando si sono manifestate le prime divergenze dovute alla presenza di Sicilia Futura nella coalizione e poi al passaggio di un componente politico della stessa al PD. “A disattendere il progetto non siamo noi, ma il Sindaco che consente tutto questo e che trova la giustificazione di questa rottura nella palese scusa che la lista Colianni ha abbandonato. E per questi motivi dovrebbe fare un passo indietro”.

Opinione condivisa anche dal consigliere Scillia e dagli ex assessori Palermo e Cortese. Quest’ultimo scherza sul fatto che il Sindaco più che un progetto civico, ha un progetto cinico e concorda con tutti nel riconoscere l’errore di valutazione fatto nell’appoggiare questo Sindaco.
Gaetana Palermo, manifesta la sua amarezza ricordando le principali attività portate avanti dal suo assessorato e ironizza sulla ulteriore causa di rottura, ravvisata da Dipietro nel selfie che la stessa avrebbe fatto con Berlusconi un anno fa. La rottura vera e propria invece, riferisce, si è avuta in ordine alle decisioni riguardanti il progetto del Viale Caterina Savoca che il primo cittadino ha voluto affidare alla Protezione Civile piuttosto che all’Ufficio Tecnico, per non parlare del fatto che ha sconfessato pubblicamente in Consiglio comunale lo scorso 4 novembre le sue dichiarazioni quando riferiva sullo stato dei lavori.

Un messaggio al Sindaco da Sicilia Futura
E’ sembrato, invece, un semplice messaggio al Sindaco quello di Sicilia Futura che, per bocca dei suoi leader, si dice aperta ad ogni possibile interlocuzione con Dipietro, il quale non può non tener conto della valenza del contributo che Sicilia Futura può dare in questo contesto di fallimento del patto civico iniziale. “Purchè si adotti un metodo trasparente ed aperto”, precisa Angelo Moceri, “senza tentativi di operazioni latenti, poco chiari e non noti alla città. Se c’è un’apertura nei confronti del PD noi vogliamo esserne protagonisti o coprotagonisti, altrimenti attiveremo comunque una nostra azione politica, promuovendo noi stessi incontri con il PD”.

L’assessore Girasole, che sostiene di non essere ancora a conoscenza delle sue sorti e di quelle della collega Giusi Macaluso, ricorda che il bilancio è in dirittura di arrivo e che se non si approvasse nei tempi dovuti (la scadenza è prevista per il 31 marzo) si avrebbe un danno contingente soprattutto per il futuro, reputando più opportuno mettere anzitutto in sicurezza i conti pubblici.

Amare Enna ha rotto gli indugi
E’ già stato annunciato in conferenza stampa poche ore prima dell’incontro di coalizione indetto dal sindaco Dipietro che «L’esperienza civica pensata all’inizio è finita e non per colpa nostra» e che si appresta a (ri)prendere le orme dell’Mpa.
A spiegare le motivazioni anche i consiglieri Comito e Firrantello mentre era assente Paolo Di Venti, assessore inizialmente espresso dalla lista ma con cui i rapporti si sono deteriorati. «Pensavo ad un salto di qualità e dopo diversi tentativi ho registrato che è mancato il dialogo ed una strategia di cambiamento della città» dice Colianni elencando ciò che non c’è stato: «Nessun segnale su integrazione, attività ludico-ricreative o commercio, silenzio assoluto sulla funivia che significava legare il molto della cultura con il vivere quotidiano, ma anche sull’ex Ciss, è impossibile che non ci si sia posto il problema facendo pressione a Regione ed Asp». Colianni parla anche di «nomina di sottogoverni non condivisi ma scelta autonoma del sindaco» così come di «azione politica fallimentare», si è detto speranzoso che la loro azione «possa portare alla svolta» ma sono pure «pronti a sostenere e a fare opposizione seria e ragionata» non tirandosi tuttavia indietro rispetto alla mozione di sfiducia.

E il PD?
Certamente c’è grande curiosità di sapere come si comporterà il PD, come si è evinto dalle varie ipotesi che sono state sciorinate, sebbene tra tutte prevale quella di un’apertura da parte del Sindaco nei confronti del PD. E’ prevista per dopodomani la riunione del gruppo consiliare che, afferma il consigliere Savoca, nonostante le diverse aree di cui si compone ed i problemi di scissione interna che in questi giorni stanno assorbendo tutte le attività, sarà coeso nella decisione.
Senza dimenticare le esternazioni di Lorenzo Colaleo dell’Area Dem – Enna, che ricorda che “[…] l’avvio di una nuova fase amministrativa e politica, con la chiusura dei rapporti con le liste civiche di centrodestra, dovranno essere valutate dal PD, che potrà esprimersi di volta in volta, sostenendo tutte quelle iniziative che andranno in direzione del bene della città e dei suoi cittadini. (???)” […] con la convinzione che la candidatura di Matteo Renzi sia quella che meglio risponde alle istanze di crescita ed innovazione politica del partito”.
#subitoalvoto
Il Movimento 5 Stelle, dal canto suo, ricorda il fallimento di questa Amministrazione che, dopo quasi due anni, non ha saputo trovare soluzioni concrete ai tanti problemi della città e al quale ora si aggiunge anche il fallimeto politico, tra l’altro prevedibile: “Lo sapevamo sin dall’inizio perché per noi questo modo di fare politica è sbagliato: liste e listarelle senza simboli di partito, create giusto qualche mese prima delle elezioni, solo per prendere voti, non possono garantire stabilità e sviluppo reale. Al contrario, ciò è deleterio, a qualsiasi livello di governo”. Tutto ciò, in conclusione, non può che condurre al ritorno alle urne.



Mentre il Sindaco di Enna non è stato possibile raggiungerlo telefonicamente nella giornata di oggi.