Acqua. Partite pregresse. Ai Sindaci del NO: ora basta! Emblematiche dichiarazioni sindaco Valguarnera!

Dopo l’approvazione della sospensiva delle partite pregresse da parte dei sindaci di Enna, Piazza Armerina, Leonforte, Nicosia, Troina, Pietraperzia, Calascibetta è stato un susseguirsi di prese di posizioni, da parte dei sindaci che hanno votato contro o sono stati assenti nella riunione del 28 febbraio, del tipo: “Ho sempre sostenuto la revoca delle partite pregresse”. “Non andavano sospese le partite pregresse, ma revocate”. “E’ davvero difficile spiegare la logica di un NO che non significa che avremmo giudicato corrette quelle somme in bolletta ma tutt’altro”. Strano che tutte queste affermazioni vengono fatte oggi, forse, la pressione verso certi sindaci da parte dei cittadini è molta. I sindaci che hanno votato no vorrebero sostenere che loro sono non per la sospensiva, bensì per l’annullamento delle partite pregresse. A questi sindaci TOTO’ avrebbe replicato “accà nisciun è fess”. I sindaci sono stati sollecitati sul problema già nel mese di marzo del 2016, hanno avuto tutto il tempo possibile ed immaginabile per affrontare con serietà la problematica, invece no, fanno da bastian contrario contro coloro che con tanto buon senso hanno sospeso per avere un tempo consono, sei mesi, per prendere a ragion veduta la decisione di annullare le delibere istitutive delle partite pregresse. In ogni caso egregi signori sindaci se siete conviti che bisogna revocare le delibere delle partite pregresse perché non vi fate promotori dell’inserimento di un punto all’OdG dell’ATI per l’annullamento delle delibere istitutive delle partite pregresse, anziché esternare solo parole? Il tentativo di fare melina con la richiesta di pareri alla regione la dicono lunga su quale fosse l’intento di certi sindaci: lasciare che tutto restasse immobile con i cittadini che avrebbero dovuto pagare in silenzio mentre Acquenna incassa illegittimamente le partite pregresse ed il deposito cauzionale che come affermato dai Giudici di Pace IN NOME DEL POPOLO ITALIANO è illegittimo, dando ragione agli utenti ricorrenti. Sono emblematiche le dichiarazioni del sindaco Draià: ”…Comunque quella decisa è una sospensiva virtuale perché le partite pregresse sono una parte della tariffa approvata dall’Autorità nazionale e se il gestore non aderisce i cittadini troveranno le quote pregresse in ogni caso”. Queste affermazioni lasciano intuire, forse, l’ipotesi di un rapporto tra certi sindaci ed il gestore del servizio idrico che smentiscono nei fatti la volontà a parole di eliminare le partite pregresse. Noi cittadini siamo confortati dal giudizio della legge e dall’operato dei giudici, lasciando che le parole vane di certi sindaci se li porti via il vento, del resto abbiamo capito quale sistema ha determinato in provincia l’aggiudicazione illegittima del servizio di distribuzione dell’acqua. Vanno ricordati i dubbi del presidente dell’antimafia Rosy Bindi nella sua venuta ad Enna e nel suo incontro con la stampa, solo chi non vuol capire non capisce.

Pippo Bruno delegato provinciale Assoconsumatori e Asso-Consum