Enna: grande festa al “Gaeta” per il ritorno della squadra gialloverde

Grande festa allo stadio comunale di Enna “Generale Gaeta” domenica scorsa per il rientro della squadra calcistica locale dopo sei mesi di “esilio” forzato per lavori di manutenzione al campo di gioco, agli spogliatoi e alla messa in sicurezza della tribuna coperta e scoperta. Il manto erboso del campo, rifatto e dotato d’impianto d’irrigazione automatico, è apparso, al numeroso pubblico, (oltre il migliaio), in tutto il suo splendore: un vero miracolo, che la nuova dirigenza ha saputo realizzare per riprendere il cammino di successi agonistici dei gloriosi colori gialloverdi. La cerimonia ha avuto inizio alle ore 14 con il nuovo inno della squadra scritto e musicato dal M° Sebastiano Occhino, cantato dagli atleti e dai tanti supporters presenti. Riccardo Caccamo, speaker d’eccezione, che è anche dirigente della squadra, ha scandito dagli altoparlanti tutti i nomi di coloro che si sono impegnati per la risistemazione dello stadio e per ultimo l’artefice della rinata società sportiva e promotore del progetto dell’azionarato diffuso, Fabio Montesano, che ha ringraziato gli atleti, gli ospiti e i tifosi, fiducioso dei successi sportivi che la squadra conseguirà in futuro. E’ seguita la partita in calendario tra l’Enna e lo Sporting Maletto finita con un pareggio. Il Campo Sportivo ennese nasce nell’immediato dopoguerra. Era il 1946 quando il presidente del Circolo Sportivo Enna, Paolo Presti, e il presidente del Pro Enna, Giovanni Rosso, si recarono dal Sindaco Paolo Lo Manto, il primo ad essere eletto democraticamente dopo il periodo fascista, per una accorata supplica: la ripresa dei lavori del Campo Sportivo, iniziati negli anni ’30 con il parziale sbancamento della collinetta in zona Monte. Salvatore Campolino, ingegnere capo dell’Ufficio tecnico comunale, tirò ‘fuori dal cassetto’ gli elaborati dell’originario progetto, sottoponendolo all’attenzione del sindaco Lo Manto e dei dirigenti sportivi Presti e Rosso, che lo trovarono realizzabile. L’unico problema, quasi insuperabile, riguardò il finanziamento dell’opera. I lavori furono iniziati con i cantieri scuola e successivamente proseguiti con i benefici delle leggi regionali e con fondi comunali. Dopo quattro anni di lavori, nel 1950, la collinetta di tufo venne spianata del tutto, livellato il terreno di gioco, recintato e reso agibile con una piccola costruzione in muratura, appena dietro la porta lato curva Nord, adibita a spogliatoi e docce. Da quell’anno le partite di calcio, prima disputate nel pianoro a ridosso dell’attuale Piazza Europa, si sono giocate nel nuovo campo sportivo. Poi, con la costruzione del muraglione a contenimento del terrapieno, lato Sud, e della gradinata lato Torre di Federico (adesso inagibile), e la realizzazione della tribuna centrale, delle tribune laterali scoperte e dell’ingresso ‘monumentale’ di via IV Novembre, poi rimasto incompiuto e da molti anni in stato d’abbandono, lo stadio venne finalmente completato. Per quasi settant’anni si sono disputati campionati di diverse categorie con alterne fortune, e due volte il campionato di Serie C. L’intitolazione avvenne nel 1951. Il Consiglio Comunale, con la sindacatura di Paolo Savoca, decise di intitolare il Campo Sportivo al generale di squadra aerea Giuseppe Gaeta. Nella delibera del massino consesso civico, N° 149 del 2 dicembre 1951, si legge che la proposta, fatta dal consigliere Paolo Lo Giudice, venne approvata all’unanimità. Il generale Giuseppe Gaeta fu vittima di un incidente aereo il 17 ottobre di quello stesso anno nelle montagne abruzzesi insieme ad un tenente pilota e a un motorista. Al generale ennese è stato intitolato l’aeroporto militare di Villafranca di Verona, sede del 3° storno dell’Aereonautica Militare e nella vicina Piazza Armerina una strada del centro storico. Nella sua città natale lasciò la moglie e due figlie. Una delle due andò in sposa a Giandomenico Cammarata, allora ingegnere capo del Genio Civile di Enna.

Salvatore Presti