Movimento dei Focolari della diocesi armerina ricorda la fondatrice: Chiara Lubich

In occasione del IX anniversario di Chiara Lubich (1920-2008), fondatrice del Movimento dei Focolari, insieme alle comunità di tutto il mondo, anche le comunità della diocesi armerina, con l’incoraggiamento del Vescovo Mons. Rosario Gisana, si sono riunite per ricordare questa grande donna che ha fatto dell’Unità e della Fraternità Universale la sua ragione di vita. L’evento commemorativo quest’anno è stato sottolineato da un tema molto caro a Chiara: la famiglia. In tutto il mondo infatti, il susseguirsi di iniziative ha avuto come titolo: “Chiara Lubich e la famiglia”.
Al raduno diocesano tenutosi ieri pomeriggio, 13 marzo 2017 all’Ist. “E. Majorana” di Piazza Armerina, hanno partecipato circa 200 persone. Oltre al vescovo erano presenti il Direttore dell’Uff. diocesano di Pastorale familiare don Giacinto Magro, il direttore dell’Uff. diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso p. Antonino Scarcione, i responsabili del Mov. dei Focolari Sicilia Orientale Marcella Calascibetta e Marco Barlucchi, i responsabili di Famiglie Nuove (Mov. dei Focolari) della Sicilia orientale Maurizio e Gina Bruno che hanno condotto l’incontro.
Proprio per la specificità del Carisma di Chiara, maestra di dialogo e unità, si è voluto dare un taglio particolare all’incontro perché fosse condiviso con i pastori delle comunità di altre chiese cristiane (evangeliche, pentecostali, avventiste del 7° giorno, rumene ortodosse…) presenti nel territorio diocesano e gli amici degli altri movimenti ecclesiali, per mettere in risalto quanto ai focolarini sta a cuore il dialogo ecumenico e il dialogo tra i Movimenti presenti in seno alla Chiesa cattolica.
Il video di una relazione tenuta da Chiara nel maggio del 1999 a Lucerna (Svizzera), in cui lei delinea la famiglia come Dio l’ha pensata, come piccola chiesa e come cellula viva della società, introduce le esperienze della fam. Russo di Gela (Neocatecumenali) e Cilia di Gela (RnS), che in modo semplice ed incisivo hanno raccontato come, il vivere la loro esperienza coniugale in un atteggiamento di ascolto e di accoglienza l’uno dell’altro, sorretti da una fede profonda e dalla sacralità del matrimonio, li ha aiutati a fare delle scelte non semplici e spesso controcorrente. Esperienze che hanno toccato le tematiche riguardanti l’affido, l’adozione, l’accoglienza, l’azione provvidente di Dio.
In un secondo momento, la famiglia La Pusata di Barrafranca e la famiglia Catania (Mov. dei Focolari) di Tremestieri Etneo, hanno messo particolarmente in evidenza quello che si può definire il culmine della spiritualità di Chiara: “Gesù Abbandonato”, mostrando con le loro testimonianze quanto dirompente e immenso può manifestarsi l’amore di Dio quando si abbraccia il dolore, quando si accoglie la malattia e la sofferenza come un Suo dono prezioso.
Tutto il programma, marcato dalla spiritualità alta e profonda dei focolarini, accompagnato da una “band” composta da giovani cattolici di diverse parrocchie di Niscemi e da appartenenti alla chiesa avventista del 7° giorno di Niscemi, non ha fatto altro che mettere in evidenza la bellezza dell’ “essere famiglia”, la gioia che scaturisce dalla reciprocità dell’amore, l’importanza del patto sponsale e l’essenza della relazione che si traduce nella capacità di amare e di sentirsi amati.
Non poteva mancare, a conclusione, il saluto da parte Mons. Gisana, che con parole semplici e profonde al contempo, emozionato per il momento vissuto, ha ringraziato il Movimento dei Focolari per quanto opera e, rimarcando quanto sia importante la testimonianza di chi vive concretamente il Vangelo nella quotidianità della vita, ha invitato gli organizzatori a ripetere, almeno con cadenza annuale, momenti come questi, poiché la condivisione della vita vissuta edifica ed accresce lo spirito di comunione che ci fa “chiesa”.