Porno vendetta. Enna: ex fidanzata da vittima ad imputata per “pubblicazioni e spettacoli osceni”

Da vittima di una vera e propria “Revenge porn” (la “porno vendetta” per punire un ex che ha il solo torto di aver interrotto una relazione) ad imputato per “pubblicazioni e spettacoli osceni”. È la surreale vicenda giudiziaria capitata ad un romeno da anni ormai residente in città che ha scoperto, dopo avere ricevuto alcune richieste di chiarimenti da alcuni destinatari, che alcune sue foto dal contenuto chiaramente “hot” erano finite nelle caselle postali di alcuni dipendenti del comune di Enna con tanto di documento di identità. A ricevere le mail scabrose anche il suo datore di lavoro e la cognata del giovane romeno al centro della vicenda. L’imputato, difeso dall’avvocato Michele Caruso, è stato però assolto dal giudice monocratico del tribunale di Enna Marco Lorenzo Minnella. Per la sentenza è chiaro che ad inviare le mail non era stato lui ma qualcuno che intendeva vendicarsi pesantemente. Gli indizi, porterebbero ad una ex fidanzata che avrebbe pensato di punirlo così per la fine della loro relazione è che quattro anni fa quando vennero inviate le imbarazzanti email aveva la password del suo account. Altro elemento a sostegno dell’innocenza dell’uomo è sempre ricollegabile al suo account diventato inutilizzabile dopo che si era interrotta la relazione . Ancora di più è stato possibile produrre in aula un audio in cui si sente la giovane connazionale preannunciare il suo piano di vendetta proprio con la pubblicazione in più siti,oltre che per email delle immagini intime dell’ex compagno. Un’ulteriore prova liberatoria arriva da uno dei destinatari delle email,la cognata del giovane che ha ricevuto le foto proprio mentre erano insieme dimostrando che non poteva essere stato lui non avendo alcuna possibilità di inviare in quel frangente. Quello della diffusione di immagini intime al termine di una relazione è un fenomeno in crescita e che come in questo caso, dimostra di i nonni fare alcuna differenza di genere, sebbene in percentuale la maggior parte delle vittime siano donne.

Tiziana Tavella per La Sicilia