Gestione dei rifiuti 2004/2017 fallimento totale della politica ennese. Altro rinvio

Enna. Una lunga discussione che ha coinvolto i sindaci dalle 11.00 alle 16.30 per concludere dopo discussioni, a volte, superflue che tutto è rinviato a fine mese in attesa della nomina dei commissari fallimentari nominati dal tribunale.
L’assemblea dell’ATO EnnaEuno si è riunita per discutere dell’istanza di fallimento, avanzata tra l’altro da un ex componente del Collegio liquidatore, operante nella stessa società ed oggi amministratore comunale, sorprende tale istanza di fallimento visto e considerato che l’istanza di fallimento dell’ATO si ribalta sui comuni in quanto soci. Istanza di fallimento inoltrata proprio da chi ha gestito l’ATO per il quale si paventa un danno erariale di circa 9 milioni di euro . La politica degli ultimi tredici anni è stata fragorosamente bocciata, sia dal punto di vista politico che dal punto di vista giuridico e sociale. Solo gli ignoranti, perché arroganti, non hanno capito il baratro verso cui ci si avviava, il fallimento totale dei comuni per i quali non basteranno i prossimi dieci anni per ripianare i debiti che la mala politica ha creato. Prima di iniziare la seduta hanno chiesto di parlare le rappresentanze sindacali dei lavoratori che hanno evidenziato come già in mattinata, nei locali posti in C.so Sicilia, i lavoratori avevano esternato il loro stato di disagio visto che debbono percepire nove mensilità di stipendio e non si intravede uno spiraglio di soluzione. Certo a ragion veduta gli animi erano accalorati dato che si annulla la dignità stessa dei lavoratori che non sono messi nelle condizioni di portare un giusto salario alle famiglie, in questo la responsabilità sta tutta nella politica che dal 2004 ad oggi ha solo preso in giro i lavoratori con illusorie promesse. La verità sta tutta nella politica dissennata di colui o di coloro che hanno pensato di mettere in piedi un carrozzone clientelare nella più assoluta illegittimità, evidentemente, perché abituato/i ad avere poco rispetto delle leggi dello Stato. Oggi i lavoratori favoriti nel 2004 piangono le conseguenze. Il presidente dell’assemblea ascoltate le rimostranze al fine di andare avanti nel prosieguo dei lavori ha invitato le rappresentanze sindacali che tra mugugni sono stati costretti ad accomodarsi fuori, stessa sorte è stata riservata al delegato dei consumatori che aveva fatto istanza di presenziare alla seduta con nota n.1814 del 14 marzo 2017. In vero il Dott. Di Mauro si era riservato di sentire l’assemblea e certamente avendo allontanato le rappresentanze sindacali stessa sorte è toccata al rappresentante dei consumatori, non si riesce a capire il perché di tanta segretezza sui lavori di una assemblea le cui decisioni riguardano le collettività amministrate. Una cosa è certa poca democrazia e poca trasparenza. La politica non potrà fare nulla e tutto passa di mano alla nomina dei commissari nominati dal tribunale per l’esecuzione fallimentare. Ma certo in questo marasma non si salva nessuno vecchi e nuovi che hanno approvato una pianta organica esageratamente numerosa basta pensare che in provincia il rapporto popolazione /operatori è 450/1, mentre in Italia ed in Europa il rapporto è 1000/1. Chiaro, quindi, il costo doppio che dovremmo sobbarcarci, qualcuno dice per motivi sociali, noi diciamo per clientele creati dalla politica di tutti i colori, con assunzioni, spesso, a chiamata diretta. La legge 9/10, lo ripetiamo per chi non vuole capire o non è in grado di capire, prevede il passaggio del personale dall’ATO alla SRR di coloro assunti entro il 31.12. 2009 con procedure ad evidenza pubblica (CON COR SO) oppure in forza di pronuncia giurisdizionale che abbia acquisito efficacia entro la stessa data, ad Enna, forse, nessuno. A questo punto ai comuni rimangono solo le ordinanze urgenti e contingibili art. 191 legge 152/2006 per organizzare affidamenti del servizio a società private sulla base di nuovi contratti prevedendo il passaggio di personale strettamente necessario, utilizzando la media regionale siciliana di un operatore ogni 850/900 utenti con contratto enti locali del 30/40 % inferiori all’attuale contratto Federambiente, iniziare una seria raccolta differenziata, perché il riciclo crea ricchezza e diminuisce il conferimento in discarica, vendere alle filiere i prodotti riciclabili. Certo in tutto ciò c’è l’incognita di quel sistema delinquenziale che opera dietro le quinte e che ha lucrato sul business dei rifiuti in tutti questi anni. Speriamo che i macelli determinati con sperperi di denaro pubblico ed affari illeciti, su cui la magistratura non può soprassedere, venga interrotta da una sana amministrazione, onde evitare per l’ennesima volta di dover dire “Cambiare per non cambiare”, allora amen. Diceva Aristotele: ”Ogni popolo ha il governo che si merita”.

Pippo Bruno delegato provinciale Assoconsumatori –Asso-Consum