Troina, dirigenza medica e sanitaria e collegio direzione Irccs Oasi Maria SS prendono posizione su sciopero dipendenti

Troina. Sullo sciopero di oggi dei dipendenti dell’Irccs Oasi Maria, con concentramento alle ore 9 in piazza Falcone Borsellino da dove si muoverà il corteo dei partecipanti per raggiungere, percorrendo le principali vie cittadine, la sede dell’Istituto in via Conte Ruggero, prendono posizione la dirigenza medica e sanitaria e il Collegio di direzione dell’Oasi. La dirigenza medica e sanitaria dell’Irccs prende posizione sullo sciopero indetto per oggi dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil e Nursind dei dipendenti dell’istituto. E lo fa con un comunicato diffuso dopo l’assemblea del personale dirigente dell’Irccs svoltasi il 15 marzo. La dirigenza medica e sanitaria dell’Irccs aderisce allo sciopero, ma “si discosta dalle motivazioni espresse dal comparto per il punto relativo alle dimissioni dei direttori, in quanto dipendono esclusivamente dalle decisioni del consiglio di amministrazione e del presidente don Luigi Ferlauto”. La dirigenza medica condivide la situazione di disagio che ha indotto le organizzazioni sindacali a proclamare lo sciopero. La dirigenza medica ritiene che “il prolungato ritardo nel pagamento degli stipendi, l’impossibilità a mantenere gli impegni assunti dall’amministrazione e la mancata disponibilità di una programmazione strategica per il futuro dell’Irccs rendono sempre più difficile lo svolgimento di una serena attività lavorativa”. Tutti questo non è senza conseguenze e la dirigenza medica e sanitaria lo mette in evidenza nel suo comunicato: “ha inciso profondamente, non solo sul senso di appartenenza di molti dirigenti sanitari, ma anche sulla struttura che rischia di essere considerata meno competitiva nel panorama sanitario regionale e nazionale”. La dirigenza medica e sanitaria ritiene necessario, “per il bene e la salvaguardia dell’Istituto, il rilancio attraverso progetti innovativi atti a recuperare il depauperamento della struttura e l’entusiasmo dei lavoratori”. I dirigenti medici e sanitari aderiscono allo sciopero “in segno di discontinuità a un atteggiamento di passiva accettazione delle decisioni dell’Istituto”, ma si augurano che questa decisione “non sia vista come un segno di mancata condivisione della mission dell’Istituto. Al contrario va vista come “uno stimolo all’attuazione d’iniziative concrete per assicurare il rispetto del lavoratore, competitività e progettualità alla struttura, nella convinzione che le possibilità di dare una svolta e tracciare un percorso di rinnovamento siano necessarie”. Con un comunicato diffuso ieri sera, che porta le firme di Serafino Buono, Maurizio Elia, Raffaele Ferri, Sebastiano Musumeci, Vincenzo Neri e Corrado Romano, il Collegio di direzione dell’Oasi riconosce che “lo sciopero è sostenuto sicuramente da una condizione di reale sofferenza di tutto il personale dell’Irccs”, ma nello manifestazione dei dipendenti vedono “ il rischio di aprire la strada a divisioni interne che certamente minano la serenità di tutti”. E’ comprensibile quest’aspirazione a vivere “serenamente e pacatamente”. Il guaio è che che le organizzazioni complesse di lavoro sono “situazioni di conflitto strutturato”, che in certe fasi è latente ed in altre, quando le condizioni diventano insostenibili, si manifesta apertamente. Il valore del management si misura anche dalla sua capacità di governare il conflitto. I firmatari del comunicato del Collegio di direzione riconoscono la legittimità della protesta dei dipendenti dell’Irccs dell’Oasi Maria SS e nello stesso tempo “intendono esprimere la loro piena e incondizionata solidarietà al Fondatore dell’Opera, al Consiglio di amministrazione e alle Direzioni, che stanno gestendo una crisi complessa”. Il Collegio di direzione lancia un appello al consiglio di amministrazione, direzioni, sindacati, personale amministrazione comunale “alla massima e collaborazione” auspicando che tutti questi, “con spirito costruttivo vogliano contribuire alla soluzione delle nostre problematiche, con l’obiettivo di salvaguardare l’Irccs e il sereno lavoro dei suoi dipendenti”.

Silvano Privitera