“La mafia in provincia di Enna” è stato il tema del convegno che si è svolto a Regalbuto

“La mafia in provincia di Enna” è stato il tema del convegno che si è svolto venerdì scorso a Regalbuto presso il cine teatro Urania, alla presenza di un folto pubblico e dalle autorità civili, religiose e militari del territorio. La manifestazione era organizzata dalle quattro associazioni antiracket del territorio di Enna, vale a dire, Regalbuto, Piazza Armerina, Troina e Lana (che comprende i comuni di Leonforte, Agira, Nissoria e Assoro). Il tema traeva spunto dal libro del giornalista Paolo Borrometi, presente al convegno, recentemente pubblicato,dal titolo “La mafia ad Enna c’è e ha influenzato l’Expò”. In sala oltre a numerose associazioni di volontariato erano presenti i sindaci del territorio e i rappresentanti degli studenti dell’Istituto Comprensivo Gian Filippo Ingrassia di Regalbuto e Isis Fortunato fedele di Agira accompagnati dai rispettivi insegnanti i quali dopo i relatori hanno posto alcune domande alle autorità presenti. Dopo i saluti del vescovo della diocesi di Nicosia Mons Salvatore Muratore, del sindaco di Regalbuto, del presidente del Fai antiraket di Regalbuto Paolo Terranova, del prefetto di Enna Maria Rita Leonardi, i quali hanno sottolineato l’importanza di agire in maniera sinergica nella lotta contro la mafia e la delinquenza, specie nelle scuole e in tutti gli ambiti educativi in generale. Paolo Borrometi ha brevemente illustrato la mappa delle famiglie mafiose che sono presenti nei cinque comuni dell’ennese e si è particolarmente soffermato sull’intreccio mafia-politica in provincia di Enna che ha condizionato lo sviluppo dell’intero territorio. Più articolato e puntuale invece l’intervento del presidente del Fai di Regalbuto Paolo Terranova il quale ha ringraziato quanti ogni giorno si prodigano nella lotta contro il malaffare ed in particolare a quegli insegnanti che ogni anno con il loro oscuro lavoro educano i ragazzi alla legalità. Alla fine degli interventi dei relatori si sono alternate le domande degli studenti.

Agostino Vitale