Nominati tre sindaci (Bivona, Capizzi e Bonelli) che valuteranno gli inadempimenti del gestore privato AcquaEnna

Dopo la decisione della maggioranza dei sindaci di sospendere le partite pregresse; dopo la mancata sospensiva nella fatturazione di marzo perché l’approvazione della deliberazione è avvenuta il 14.03.17, successivamente alla data di bollettazione 07.03.17, come se non si sapesse che i sindaci avevano deliberato la sospensiva in data 28.02.17; dopo le dichiarazioni del presidente di AcquaEnna che, sembrerebbe abbia affermato che le partite pregresse saranno inserite in bolletta per i prossimi 10 anni; dopo le molteplici documentazioni che non si trovano; assistiamo alla nomina dei tre sindaci componenti la commissione che deve valutare l’inadempimenti del gestore del servizio idrico: Bivona, Capizzi, Bonelli. C’è da chiedersi: quali criteri hanno determinato la scelta del commissario dell’ATO idrico? Forse che tali criteri sono stati dettati dalla buona condotta? Bivona (4,26%), sindaco di Regalbuto, aveva cercato di procrastinare la sospensiva con la richiesta di un parere alla regione, quando lo statuto approvato dallo stesso indicava all’art. 3 la sostituzione dell’ATO in liquidazione con l’ATI, con annessi poteri di controllo; Capizzi (2,67%) si era espresso per la non presenza dei cittadini alle assemblee, chi sa perché; Bonelli (8,23%) ha votato per la sospensione sulla base delle indicazioni ricevute dal Consiglio Comunale, per sua dichiarazione, sulla stampa, poi, non è al corrente se AcquaEnna ha pagato o deve pagare la TOSAP ai comuni, il suo compreso, Nicosia. Tutto ciò la dice lunga sul possibile esito dei lavori della commissione di valutazione del servizio idrico, alla quale parteciperanno le forze sindacali, magari con qualche nominativo che ha visto l’assunzione di qualche figlio o parente prossimo nei servizi di pubblica utilità e qualche associazione che in tutti questi anni è stato al balcone. Il gioco è fatto: “tutto va bene madama la marchesa”.
I cittadini contenti e gabbati. Sarebbe stato più logico inserire in una così importante commissione sindaci con un peso percentuale più consistente in termini di rappresentatività, vedi il sindaco di Enna (16,08), Piazza Armerina (12,80%). Ma certo, quando non esistono criteri di scelta e si lascia tutto al libero arbitrio del commissario dell’ATO idrico in liquidazione, nonché commissario del consorzio dei comuni, tutto è possibile; del resto abbiamo avuto l’esempio del Dott. Ing. Pietro Lo Monaco che allorquando poteva rescindere la convenzione per mancato rispetto dell’art.19 dilazionò i pagamenti ad Acquaenna. Fu strana la rinuncia del commissario precedente Parrinello ed il subentro dell’Ing. Lo Monaco che manco a farla apposta aveva avuto un peso determinante nell’aggiudicazione della gara per il servizio idrico alla AGAC, oggi AcquaEnna. Da ricordare che il Lo Monaco avendo incarico presso l’assessorato regionale non poteva avere altri incarichi, eppure fu mandato ad Enna, forse, per “salvare” la patria. L’associazione vigilerà l’operato di chi è chiamato a valutare, considerando ogni azione in difesa dei diritti dei cittadini, comunque è vero quanto affermato da Paolo Borsellino: ……………….!

Pippo Bruno delegato provinciale Assoconsumatori – Asso-Consum