Ministro Ambiente Galletti: in miniera di Pasquasia nel sottosuolo 2 sorgenti di Cesio 137 non ancora rimosse

“Secondo quanto riferito dalla Prefettura di Enna nel 1997 la Procura di Caltanissetta aprì un fascicolo conoscitivo sull’eventuale presenza di scorie radioattive all’interno della miniera di Pasquasia (Enna) disponendo appositi sopralluoghi e prelievi di materiali organici e inorganici: nel 2006 e nel 2012 sono stati eseguiti controlli in relazione alla presenza di sostanze radioattive nel sito e non sono stati rilevati in aria ratei di radiazioni ionizzanti”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, durante il question time di ieri 5 aprile 2017 alla Camera. “Analoga verifica – ha spiegato – è stata condotta nell’acqua superficiale della diga Morello, nel territorio del Comune di Villarosa (Enna), a valle del sito, dove non è stata riscontrata la presenza di emissioni radioattive. Le uniche emissioni riscontrate derivano dall’isotopo 40 del potassio, la cui radioattività è di origine naturale, e dall’isotopo 137 del Cesio, quest’ultimo riconducibile a deposizione di ricadute atmosferiche di particolato originato da eventi di fallout remoti nello spazio e nel tempo”. “La Prefettura di Enna ha fatto presente, inoltre, che nella miniera risulterebbero presenti sorgenti radioattive dichiarate, costituite da Cesio 137, utilizzate nel monitoraggio dei flussi di minerale, nonché nell’impianto di pesatura automatica e comunque utilizzate nel ciclo produttivo dell’attività estrattiva. Tali sorgenti sono state parzialmente rimosse e smaltite secondo la normativa vigente. Sono, tuttavia, ancora presenti nel sottosuolo della miniera altre due sorgenti di Cesio 137, non ancora rimosse a causa dell’inaccessibilità del sottosuolo. Anche il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, su delega della Procura della Repubblica nel 2001, ha proceduto ad effettuare la misurazione della radioattività ambientale con esito negativo”.

(askanews)