La banda Città di Enna e il coro Passio Hennensis eseguono il Popule meus di Coppola per il Cristo morto

La banda Città di Enna e il coro Passio Hennensis eseguono il Popule meus di Coppola per il Cristo morto.
Il brano recuperato dall’archivio della chiesa madre di Enna e composto dal maestro di cappella napoletano nel 1798, nella giornata del Venerdì Santo – per la prima volta – accompagnerà l’uscita dell’urna portata a spalla dai confrati.

La storica banda “Città di Enna”, guidata da Luigi Botte e il poderoso coro polifonico Passio Hennensis diretto da Giovanna Fussone, dopo le apprezzate e commoventi esecuzioni realizzate nei giorni scorsi in occasione dei concerti di apertura ai riti della Settimana Santa, per la prima volta in assoluto eseguiranno il brano “Popule Meus” all’interno di uno dei riti più suggestivi della Settimana Santa ennese, l’uscita dell’urna del Cristo morto dalla chiesa del Santissimo Salvatore, proprio nel momento in cui i confrati del Santissimo Salvatore retti da Gaetano Di Venti iniziano il loro cammino verso il Duomo per la solenne processione del Venerdì Santo.
L’evento è coordinato dal Collegio dei rettori delle confraternite ennesi.
Il brano, composto dal maestro di cappella Giuseppe Coppola (padre di Pietro Antonio) nel 1798, per coro a quattro voci, organo, due violini, due flauti e contrabbasso è stato trascritto e rielaborato dal maestro Luigi Botte per coro e banda e sarà preceduto da un introduzione a firma del compositore Jossy Botte (figlio di Luigi).

Lo slogan della Banda Città di Enna e del coro Passio Hennensis è “Fra riscoperte di tradizioni e aneliti di innovazione” ed è la sintesi del lavoro finora svolto.
Com’è noto i riti della Settimana Santa si sono radicati nel corso di secoli e ad oggi costituiscono una gemma per la tradizione culturale della città di Enna.
L’aspetto musicale ha subito nel corso di questi secoli un’inevitabile evoluzione figlia dei tempi tanto che le marce funebri che amiamo e che oggi accompagnano i fercoli hanno poco più di cinquant’anni, rappresentando il momento finale del poc’anzi citato percorso evolutivo, si tratta dunque di una novità molto recente.
Le innovazioni portano linfa vitale alle tradizioni diventando un connubio inestricabile.

Il Popule Meus di Coppola è frutto di un lavoro di ricerca del coro avviato lo scorso anno, presso l’archivio del duomo, è stato incentivato da monsignor Petralia, da Don Giuseppe Rugolo, dal Collegio dei rettori ed è stato coadiuvato dallo storico Rocco Lombardo.

La banda “Città di Enna” di cui è presidente Eleonora Rizza, è composta da oltre 40 elementi quasi tutti ennesi, molti dei quali musicisti professionisti.

Il coro Passio Hennensis, è nato nel 2015, ed è formato da oltre 70 elementi riunitisi spontaneamente, tutti amatori, eccetto alcuni allievi del Liceo musicale di Enna presenti nel coro. Gabriella Cammarata è il presidente.

Il coro ricorderà con questo brano le parole del libro del profeta Michea:

Popule meus,
quid feci tibi?
Aut in quo constristavite?
Responde mihi

(Popolo mio, che cosa ti ho fatto?
In che modo ti ho rattristato?
Rispondimi)