Troina, disatteso l’impegno dell’amministrazione Oasi Maria SS di pagare i dipendenti prima di Pasqua

Troina, disatteso l’impegno dell’amministrazione Oasi Maria SS di pagare prima di Pasqua ai dipendenti due delle sette mensilità arretrate di stipendio.

E’ tradizione che alla vigilia delle feste comandate, ma non per questo meno sentite, ci si scambi gli auguri. Certo, si prova senso di imbarazzo augurare Buona Pasqua a chi si trova in una situazione finanziaria non facile per chi attende 7 mensilità arretrate di stipendio. Quella che sta per arrivare non sarà una Pasqua felice per i dipendenti dell’Irccs dell’Oasi Maria. A Pasqua, questi lavoratori e le loro famiglie non saranno “felici come una Pasqua”. Qual è il motivo? Nell’incontro che hanno avuto giovedì con il direttore amministrativo dell’Oasi Maria SS, Arturo Caranna, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori Cgil, Cisl, Uil e Nursind hanno appreso che, entro Pasqua, l’amministrazione non è nelle condizioni di poter pagare ai dipendenti le due delle sette mensilità arretrate di stipendio. Queste due mensilità di stipendio l’amministrazione dell’Irccs avrebbe dovuto pagarle con le somme che l’Asp di Enna le deve per i servizi resi nei mesi di gennaio e febbraio di quest’anno. L’Asp di Enna ha emesso il mandato di pagamento, che però è stato bloccato, come spiega in una nota la direzione amministrativa, “da cartella esattoriale legata a un pregresso controllo dell’Agenzia delle Entrate e che non è stata presa in carico, entro la finestra temporale, dall’Ufficio risorse umane”. Risentito, il responsabile dell’ufficio risorse umane, Franco Amata, replica dichiarando che questa cartella, pervenuta tramite posta elettronica certificata il 19 gennaio di quest’anno, non gli è stata consegnata lo stesso giorno, ma “ne ha preso visione e contezza il 7 marzo 2017”. Non si conosce a quanto ammontano i debiti dell’Oasi nei confronti dell’erario e dei fornitori. Le voci che circolano e le indiscrezioni che trapelano da ambienti vicini all’amministrazione, fanno pensare a una situazione debitoria di dimensioni non trascurabili. Con lo sciopero del 23 marzo e il presidio permanente che n’è seguito, i lavoratori avevano chiesto, tra le altre rivendicazioni, il pagamento di queste sette mensilità arretrate di stipendio. Con il protocollo d’intesa del 7 aprile, che ha posto fine al presidio permanente dei lavoratori davanti all’ingresso principale dell’Oasi di via Conte Ruggero, le organizzazioni sindacali avevano raggiunto con l’amministrazione dell’Oasi Maria SS un accordo articolato in sette punti. Quest’accordo prevedeva il pagamento, entro Pasqua di quest’anno, di due delle sette mensilità arretrate di stipendio. Aver appreso che questo non è più possibile, per le organizzazioni sindacali e i dipendenti, è come se gli si fosse rovesciata addosso una doccia fredda. Nel comunicato diffuso ieri dalle organizzazioni sindacali aziendali, questa sensazione traspare con chiarezza. Nel mancato pagamento di queste due mensilità arretrate prima di Pasqua, le organizzazioni sindacali colgono la conferma dell’idea che si sono fatti sulla dirigenza: “i lavoratori avevano e hanno ragione nel chiedere le dimissioni dell’attuale dirigenza…responsabile di tanti errori gestionali, che acuiscono le problematiche finanziarie e che non trovano soluzioni adeguate, nonostante gli sforzi degli operatori che hanno assicurato i servizi”.

Le organizzazioni sindacali ritengono necessario che ci sia un segnale forte di cambiamento perché “la grave crisi che attraversa la struttura non può essere gestita con superficialità e improvvisazione”. Annunciano inoltre “la ripresa della protesta a partire dal martedì 18 aprile”. Quest’ultima vicenda del mancato pagamento, prima di Pasqua, di due delle sette mensilità arretrate, è la riprova che l’Oasi Maria SS di Troina è in una profonda crisi, che sta avendo serie ripercussioni sull’economia locale e anche sulla situazione finanziari dell’istituzione comunale Anche questa crisi consiste nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere. Non è una mia definizione di crisi. Questa definizione di crisi è di Antonio Gramsci secondo cui la crisi favorisce l’insorgere di fenomeni morbosi. Il superamento di questa crisi richiede interventi radicali, ai quali probabilmente si sta pensando, che modificano assetti organizzativi e modalità di gestione. L’Oasi Maria SS che uscirà da questa crisi sarà, nel bene o nel male, molto diversa dall’Oasi che abbiamo visto fino ad oggi.


Silvano Privitera