Panorami Enna: SP 28 “Tutto scorre o tutto permane?”

Tutto scorre o tutto permane? Ci affidiamo a questi due tra i primissimi interrogativi che la storia della filosofia occidentale si é posta, per collegarci alle sorti della Sp 28 “Panoramica” e per cercare di capire che fine abbia fatto l’iter per la sua (doppia) ricostruzione. Tralasciamo la storia filosofica perchè già la storia reale della “Panoramica” è talmente complicata di suo da rischiare lo snervamento. Va intanto premesso che abbiamo cercato di avere degli aggiornamenti dagli uffici del Libero Consorzio comunale di Enna, ente proprietario della strada, da due settimane ma l’unica notizia resa è che si sta ancora lavorando e che è stato compiuto un altro passo. Ci verrebbe da dire ottimo, peccato che di passi, a volte del gambero, se ne fanno già da otto anni ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Il primo crollo della “Panoramica” avvenne nel febbraio 2009, per pochi istanti si evitò una strage e subito si assicurò che si sarebbe fatto presto per la ricostruzione. In pochi credettero a quella promessa e il tempo ha dato ragione. Si arriva a metà 2014 finalmente con l’appalto dei lavori che va ad una Ati ma subito ne segue il ricorso di un’altra ditta che proroga l’iter di altri mesi. Tutto sembra essersi risolto, e quindi pronti ad avviare i lavori, ad inizio 2015 quando però, nel marzo di quell’anno, avviene un altro crollo. È la fine perchè quei lavori già appaltati vengono revocati ed inizia una nuova procedura che prevede come primo passo il reperimento dei fondi aggiuntivi che avviene a “tranche”. Nel luglio 2016 una è arrivata insieme ai soldi per il viale Savoca (ma anche qui il silenzio è tombale); a febbraio mancava, si disse, solo l’adesione del ministero dello Sviluppo Economico per la concessione di quei 750 mila euro che avrebbero permesso l’avvio delle procedure di progettazione e dell’appalto.
Dove sia giunto l’iter oggi non si sa, ma si conoscono bene quali disagi continua a comportare la chiusura della “Panoramica” a tutta la città sia sul settore viario che economico. Ed in tutto questo la politica dove sta? Da nessuna parte. Uno degli effetti del commissariamento dell’ex Provincia è anche questo, un totale disinteressamento ai bisogni del territorio. Ma dovrebbe essere la politica in generale ad alzare i tacchi (la voce non basta più, sempre che sia avvenuto), avere un sussulto e consentire il veloce inizio dei lavori su una strada che per costruirla, ad inizio anni ’60, si impiegarono quattro anni mentre il doppio del tempo non è fino ad ora servito a ripristinare due crolli. E la città? Anch’essa sembra pericolosamente assopita, rassegnata e più abile a esprimere le proprie lagnanze comodamente seduta davanti ad un pc.

William Savoca