Enna. Sindaco Dipietro: Consiglieri opposizione non credo siano stati eletti per rovesciare il tavolo

Enna. Da due mesi, la politica ennese è concentrata sulla “crisi” al comune. Mancano ancora due nomi per riportare la giunta Dipietro al plenum. Sullo  sfondo lo spettro di una possibile sfiducia a luglio. Il sindaco di Enna, Maurizio Dipietro, traccia le linee principali del prossimo futuro amministrativo del capoluogo.

“Perché non si è ancora arrivati ad avere la giunta nuovamente completa?

“Al primo consiglio comunale utile, nel prendere  atto della fine di quella esperienza che aveva portato a vincere nel 2015, ho esplicitato la mia posizione: continuare a lavorare nell’interesse della città. Ho chiesto il sostegno al programma amministrativo a tutte le forze in consiglio che non perdono occasione per dire che lavoravano nell’interesse città.  Io lavoro realmente per la città. Ho chiuso la vicenda Ato Enna Euno che altri hanno creato ed alimentato negli anni producendo debiti per centinaia di milioni di euro, lasciando la città nello stato di degrado che ho ereditato. Ho lavorato ad un rilancio dell’economia locale sotto l’aspetto sviluppo turistico ottenendo  dall’agenzia del demanio la gestione del castello e della torre con la facoltà di fare pagare i biglietti mettendo a reddito tali beni per investire il ricavato sugli stessi. Aspetto, dalle forze politiche in consiglio di sapere se, su questi ed altri temi, intendono contribuire al rilancio socioeconomico della nostra realtà o se hanno altre intenzioni. Ad oggi, come tutti sanno non ho ricevuto risposte e dunque, attendendo in ogni caso che ciascuno ufficializzi le proprie posizioni. In tempi brevissimi completerò la giunta per ridare il plenum”.

Cosa può anticipare? “Una rimodulazione delle deleghe è passibile, non credo ci saranno sostituzioni. Sto valutando sulle qualità dei possibili assessori assieme agli alleati, Sicilia futura e Patto per Enna”.

Ed il Partito democratico in questo momento come va visto?

“Il Pd nazionale, sotto la segreteria di Renzi, può essere per il nostro paese una grande occasione se  correggerà alcuni errori fatti da primo ministro. Ho votato si al referendum perché condivido alcune riforme. Il Pd ennese ed in particolare il gruppo consiliare è composto da bravissime persone e può essere una grande occasione per Enna, lavorando per l’interesse della città come ha fatto, seppure con qualche timidezza, quando ha consentito con l’astensione, l’istituzione della società per i rifiuti e come potrà fare di fronte agli appuntamenti fondamentali per cui la mia amministrazione ha creato le premesse, primo tra tutti l’investimento di agenda urbana con i suoi 16 milioni e 600 mila euro”.

Però proprio dal Pd potrebbero arrivare a determinarsi per approdare alla sfiducia

“Non credo siano stati eletti per rovesciare il tavolo. Anche il fatto che siano quasi tutti nuovi dimostra la volontà dell’elettorato di premiare il cambiamento anche nel gruppo. Certo se la posizione di qualcuno è continuare con l’ Ato e produrre milioni di euro di debiti ogni anno la sfiducia è giusta perché sono contrario. Se sono dell’ idea che non si debba puntare sulla cultura per il rilancio della città lo dicano. Se pensano per paradosso ad industrializzare la città con raffinerie in centro non mi trovano d’accordo in quel caso la sfiducia è giusta perché saremmo su posizioni opposte”.

 

Tiziana Tavella per La Sicilia