Enna, il carrozziere Salvatore Orlando consacrato diacono permanente

Con il suo lavoro di carrozziere, Salvatore Orlando, 62anni, si inserisce nella tradizione della Chiesa per servirla attraverso il ministero del diaconato. Infatti, martedì 16 maggio, alle ore 19, nella chiesa del Carmine il vescovo, mons. Rosario Gisana, nel corso della celebrazione eucaristica, lo immetterà all’ordine sacro del diaconato permanente. Quella di Salvatore, che in contrada Santa Lucia gestisce un’autofficina, non è che l’ultima tappa di un processo di crescita umana e spirituale iniziata nel ‘93 nella chiesa di San Marco, annessa al monastero delle monache di clausura, e poi proseguita nel 2000, assieme alla sua famiglia, nella comunità “Rinnovamento dello Spirito”, scoprendo la sua vera vocazione. “Una vocazione –dice Salvatore Orlando- che ho sempre avuto nel mio cuore, perché sono stato sempre amante dello Spirito Santo, ma che è venuta fuori grazie alle preghiere delle suore e all’aiuto dei fratelli del Rinnovamento che mi hanno fatto scoprire, attraverso la scrittura, la parola di Dio e l’amore verso il prossimo. Vede quanta –aggiunge- emarginazione che c’è, quanta povertà. Ecco noi dobbiamo amare il fratello che ci sta attorno, specialmente in questo momento di crisi che sta attanagliando molto le persone e che a volte li porta anche al suicidio. Quante persone non hanno nulla da mangiare e noi facciamo finta di niente?”.

Salvatore, ci racconti di lei, della sua famiglia. “Sono felicemente sposato da 39 anni con Rita Fontanazza, sono padre di tre figli e nonno di due splendidi nipoti: Gaia e Matteo. Sono innamorato di mia moglie e devo tanto ringraziarla per aver condiviso questa mia scelta e di essere sempre accanto a me. Se non c’è l’aiuto della moglie e della famiglia in questo bellissimo cammino di grazia diaconale, è difficile raggiungere il traguardo”.

Quali sono stati i suoi studi?. “Avevo la terza media conseguita nel 69/70. Nel 2000 mi sono iscritto al corso serale di ragioneria e dopo la maturità ho frequentato l’Istituto teologico “Mario Sturzo” di Piazza Armerina, dove ho conseguito il diploma di laurea in Scienze religiose. Nel frattempo ho frequentato il seminario vescovile dove mi hanno conferito i due ministeri del lettorato e dell’accolitato”.

Chi l’ha aiutata in questo cammino durato sette anni? “Don Mario Saddemi, parroco della chiesa di Santa Lucia a cui appartengo, l’ex rettore del seminario, don Vincenzo Cultraro, don Filippo Marotta, parroco di San Tommaso dove sono stato mandato a collaborare per quattro anni. Da tutti ho avuto preziosi consigli e insegnamenti. Ma devo ringraziare anche due fratelli molto cari: i due diaconi di Enna Pietro Valenti e Mimmo Cardaci, con i quali ho molto discusso” (ndr Valenti e Cardaci sono stati i primi due diaconi della diocesi, ordinati il 19 dicembre 1999 dall’allora vescovo mons. Cirrincione).

Una volta ordinato, di cosa si occuperà? Dove opererà? “Mons. Gisana ha dato molto dignità ai diaconi, quindi probabilmente di carità ed evangelizzazione. Opererò sicuramente a Enna dove ho famiglia e lavoro”. A questo proposito, secondo quando afferma don Giuseppe Rabita, direttore regionale della Segreteria Pastorale, sul settimanale “Settegiorni”,  mons. Gisana ha deciso di dare nuovo impulso al ministero dei diaconi individuando nella carità e nell’evangelizzazione il ruolo primario che essi dovranno assumere in futuro. Ha sganciato gli attuali diaconi dalle parrocchie ed ha voluto affidare loro l’intero settore della carità. Quindi Caritas, pastorale sociale e del lavoro, gli immigrati, la pastorale carceraria”.

 

Giacomo Lisacchi