A Valguarnera l’ex deputato Colianni vorrebbe ospitare nuclei familiari di immigrati nel centro sociale Giovanni XXlll

Valguarnera. Potrebbero essere ospitati presso il centro sociale Giovanni XXlll di contrada Marcato, la struttura da sempre gestita da padre Acireale, una ventina di migranti provenienti dal continente africano. Un edificio rettangolare costruito con uno stile a metà tra l’arabo e il gotico, con tanto di merli medievali sulla terrazza e posto in contrada Marcato verso l’uscita della vecchia strada per Enna. A presentare il progetto alla Prefettura, dopo che il Comune di Valguarnera nei mesi scorsi non ha aderito allo Sprar (il sistema centrale di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), la cooperativa Ippocrate di Enna, il cui amministratore è l’ex deputato e assessore regionale Paolo Colianni.

L’ex politico più che un luogo di accoglienza della struttura ne vorrebbe fare un centro di alta formazione per immigrati, che abbia sul territorio impatti sociali ed economici positivi. Il lungimirante progetto che riguarda anche altri Comuni che non hanno aderito allo Sprar, è stato presentato dalla cooperativa alla Prefettura di Enna che adesso dovrà decidere se accoglierlo o meno. Ma il centro Giovanni XXlll è pienamente agibile ad ospitare questi immigrati? “Dal sopralluogo che abbiamo effettuato con i nostri tecnici – fa sapere Colianni – la parte sottostante certamente si ed è quella che ci interessa e che si presta alle nostre esigenze, essa potrebbe accogliere oltre 20 immigrati, la parte superiore probabilmente no, perché dovrebbe essere adeguata”. Ma quello che l’ex assessore regionale intende sottolineare è lo scopo sociale della sua cooperativa, che punta, come abbiamo detto, ad offrire servizi di alta qualità. “Il nostro intento- afferma- è quello di ospitare nelle nostre strutture nuclei familiari di immigrati che si integrino col territorio e da cui lo stesso territorio potrà trarne dei benefici. Statisticamente- continua- i nuclei familiari che arrivano a destinazione sono appena l’8%, noi su questi intendiamo lavorare. “Ci rendiamo conto- ha detto- che non è bello vedere in giro per le città, nelle metropolitane e nelle stazioni ferroviarie, extracomunitari vaganti col cellulare in mano che non hanno nulla da fare e che magari delinquono, noi col nostro progetto che abbiamo presentato in città importanti come Milano e sottoposto pure al Ministro degli Interni, vogliamo dare a questi sfortunati che arrivano con le loro famiglie un minimo di dignità, partendo dalla formazione e curando pure l’integrazione col territorio. “Abbiamo presentato alla Prefettura di Enna e ad altre Prefetture due progetti in particolare, uno che si chiama “apri le porte” e che si basa sull’accoglienza familiare e l’altro “return” che si basa nella formazione di giovani nell’ambito delle costruzioni e che potrebbero essere impiegati nelle multinazionali come pontisti, gruisti ed altro e che potrebbero essere chiamati attraverso un albo regionale ad hoc. Servirebbe loro far fare esperienze importanti che sarebbero professionalizzanti una volta ritornati nei loro paesi d’origine. Colianni punta l’attenzione soprattutto sui risvolti economici per le comunità, disposte ad ospitare questi immigrati. “Una famiglia valguarnerese o di un altro Comune a basso reddito – continua – che vorrebbe ospitare per un certo periodo di tempo un nucleo familiare di 3 persone di extracomunitari potrebbe percepire un bonus di 1500 euro al mese e non sono pochi. Basterebbe una stanzetta di appena 16 metri quadri, messa a loro disposizione per cogliere questa occasione. E questa sarebbe un’opportunità di crescita non solo per il territorio ma soprattutto per le famiglie che vi vivono. In più potrebbero essere impiegati dai Comuni per servizi di pubblica utilità. Il progetto di Colianni insomma è sicuramente molto ambizioso, lui ne è pienamente convinto e lo dimostra l’enfasi con cui ne parla nell’intervista telefonica, però bisogna vedere come sarà recepito dalla popolazione che sul tema “accoglienza immigrati” ha manifestato a più riprese sui social, tranne qualche distinguo, forte opposizione.

Rino Caltagirone