Leonforte. Cose nostre: inaccettabile che ad illuminare la via del progresso sia la luce fioca di una lampadina tascabile

A Leonforte da qualche anno in contrada Bafurdo, zona di espansione urbana dell’ultimo ventennio, sorge la Residenza Sanitaria Assistenziale Villa Maria. Realtà, che unitamente a poche altre in provincia, rappresenta un importantissimo polo di assistenza e cura per i malati di Alzheimer e gli anziani con patologie debilitanti non autosufficienti. I degenti di Villa Maria, provenienti dai comuni limitrofi e non solo, permangono spesso per diversi mesi e con loro i parenti, che quotidianamente visitano i propri cari nelle diverse ore del giorno.
La residenza è quindi oggetto di continui accessi pedonali e veicolari e assai spesso l’ambulanza preleva o accompagna i pazienti per controlli specifici e approfonditi nelle strutture attrezzate. Tutto bello dunque peccato per il tratto finale che da accesso alla Villa: trazzera costellata di enormi buche, infestata da arbusti spinosi e totalmente buia, ovviamente insufficiente è la luce che all’interno illumina lo slargo regolarmente pavimentato.
Occorre una certa destrezza per evitare di inciampare nell’inesistente manto stradale e occorre non avere paura dei randagi che non di rado salutano i visitatori.
Ora l’abituale frequentatore della struttura impara presto i virtuosismi della gincana, ma non si rassegna a tanta inefficienza e continua a domandarsi: “ma quanto occorrerà per asfaltare e illuminare qualche decina di metri di strada?.
La struttura è un fondamentale presidio di assistenza nel desolato panorama sanitario provinciale e richiama a Leonforte un alto numero di persone impegnate a diverso titolo, è necessario dunque provvedere a sistemare la strada antistante l’ingresso principale perché è inaccettabile che ad illuminare la via del progresso sia la luce fioca di una lampadina tascabile.

Gabriella Grasso