Enna. Flop fiera: sono lontani i tempi in cui la fiera accoglieva decine di ambulanti e migliaia di visitatori

Enna. Si conclude oggi la quattro giorni di fiera che non resterà certamente negli annali come la più partecipata. Sono lontani i tempi in cui la fiera di maggio, al pari della “gemella” di settembre, accoglieva decine di ambulanti e migliaia di visitatori spalmati nei giorni di permanenza. Da qualche anno la realtà è ben diversa e le due fiere stagioni hanno perso il loro appeal senza che si sia fatto qualcosa per fermarne il declino. Basta leggere i numeri di quest’anno, che sono pressocchè gli stessi degli ultimi anni, per capire che si è persa una tradizione.
Le richieste di partecipazione alla fiera erano state 54 ma di questo solo 35 sono state accolte perchè con i requisiti giusti. Un numero che è servito ad occupare, a fatica, metà piazza Europa e pochi metri di via dello Stadio. Una presenza sparuta che ha portato anche gli ennesi a snobbare le poche bancarelle.
L’inizio del declino fu giustificato dai venditori ambulanti con l’innalzamento della tassa per il suolo, numeri alle stelle che in periodo di crisi non permettevano di concludere la permanenza con un incasso al netto. Con il passare degli anni si è cercato di abbassare il costo ma il risultato in termini di presenze è stato lo stesso.
In realtà, al di là del condivisibile disagio economico, il problema si potrebbe ricondurre alla mancanza di appeal della fiera che oggi non è altro che un remake del mercato settimanale. Negli anni non si è riusciti infatti a mutare una fiera che alle sue origini era tematica grazie alla vendita del bestiame. Negli anni riuscì a mutare rispettando le esigenze dei cittadini. Un cambiamento che oggi non si riesce a compiere a differenza, ad esempio, di altre realtà comunali dove la fiera ha un forte richiamo. Si è spesso parlato della necessità di darne una specificità diversa ma l’idea è rimasta incompiuta rimandando sempre l’opportunità del rilancio alla stagione successiva. Passata la fiera di maggio non resta quindi che sperare in una nuova veste in quella di settembre.