PD Enna: segreteria nazionale da beghe ennesi, probabilmente, è anche stanca

La nomina di Nicosia a sub commissario provinciale del Pd apre una stagione nuova sulla scia del cambiamento. Se ne dicono convinti i “dem” di matrice renziana soddisfatti per la scelta operata dal commissario Ernesto Carbone su specifica volontà della segreteria nazionale che delle beghe ennesi, probabilmente, è anche stanca.
La scelta di Nicosia si legge allora come una ferma volontà di ritornare alla normalità ma seppur la giornata di ieri sia stata di religioso silenzio e senza che nessuno abbia commentato la nomina a sorpresa del sub commissario, nel segreto delle stanze democratiche c’è chi ha avuto un sussulto perchè si sa già che Nicosia è un giovane molto apprezzato in quel di Roma. Con lui al timone, ovviamente accanto a Carbone, il Pd nazionale ha voluto dare un indirizzo ben preciso alla strada che il partito dovrà prendere.
Seppur non ci sia la sua firma ufficiale è facile immaginare, dietro la scelta di Nicosia, la regia di Davide Faraone che negli ultimi mesi ha anche avvicinato ai renziani il deputato regionale Mario Alloro il cui pensiero è in questi mesi rivolto anche alla ricandidatura all’Ars. Le pressioni di chi vorrebbe occupare i due posti disponibili nella lista sono alte e per il duo Carbone-Nicosia si profila un bel da fare. Intorno alle candidature all’Ars, ed eventualmente al Parlamento nazionale se si andrà a voto anticipato, si gioca la tenuta del partito perchè non è da escludere che alcune scelte possano creare una spaccatura che renderebbe possibile una migrazione verso “Articolo 1” di D’Alema, da sempre amico di Crisafulli a cui non negherebbe un posto al sole e le chiavi del partito in provincia.
Ed infine la “questione Enna”. Anche qui la scelta di Salvatore Nicosia potrebbe essere letta come un segnale d’apertura al dialogo con quei consiglieri del Pd non proprio convinti di sfiduciare il sindaco Dipietro. Nei giorni scorsi un segnale è arrivato dal presidente del Consiglio comunale, Ezio De Rose, che ha frenato gli animi intransigenti di chi vorrebbe votare la sfiducia senza se e senza ma, spiegando invece che va intanto discussa prima tra i consiglieri e dovrà avere una motivazione convincente oltre che quelle certezze future utili a non danneggiare la città. I bene informati dicono che si è solo all’inizio del cambiamento del Pd e che le prossime settimane saranno decisive e ricche novità.