Per ginecologo di Piazza Armerina non luogo a procedere accusato di avere causato la morte di un feto nato già morto

Si è conclusa con il non luogo a procedere e cioè con la sostanziale piena assoluzione la vicenda di un ginecologo di Piazza Armerina operante nel nosocomio della città dei mosaici, accusato di avere causato la morte di un feto nato già morto.

I fatti risalgono al 2014 quando a seguito del ricovero nel reparto di ginecologia di Piazza Armerina nacque morto il feto di una coppia di genitori piazzesi che sporsero immediatamente una denuncia accusando che qualche giorno prima il medico poi, indagato, aveva svolto una ecografia rilevando un ritardo nella crescita senza però adottare o consigliare alcuna consequenziale terapia.

Aperto il procedimento penale il medico, indagato, nominó per difenderlo lo studio legale dell’avv. Salvatore Bevilacqua con gli avvocati Antonio Bevilacqua e Filippo Alessandro Bevilacqua.

La procura all’esito di una consulenza tecnica espletata avevo chiesto il rinvio a giudizio.

Avanti il GUP del Tribunale di Enna, dr.ssa Luisa Bruno, a seguito della richiesta degli avvocati Antonio Bevilacqua e Filippo Bevilacqua, sono stati ascoltati i Consulenti del PM e della difesa.

Quindi all’udienza preliminare la difesa degli avvocati Bevilacqua sulla base della relazione del loro consulente medico/legale, ha rilevato che in sostanza non solo che la ecografia in realtà non aveva rilevato alcun ritardo comunque inesistente ma soprattutto che gli stessi consulenti del PM non hanno rilevato alcun rapporto di causalità tra l’eventuale ritardo e la morte del feto determinata da un distacco improvviso della placenta.

E sulla base di queste considerazioni hanno richiesto sentenza di non luogo a procedere.

Il GUP quindi, su conforme conclusione del PM, ha emesso accolto la richiesta degli avvocati Bevilacqua prosciogliendo il medico dall’accusa mossagli.