Enna. Pietra tombale sul Parco Urbano: C.C. boccia emendamento dei 5 Stelle

“Il Consiglio comunale di Enna ieri ha messo una pietra tombale sul Parco urbano”, è questa per Davide Solfato la conseguenza della bocciatura dell’emendamento presentato dal M5S al Bilancio di previsione, che avrebbe consentito al Comune di recuperare, nell’arco di tre anni, le somme necessarie all’esproprio dei terreni per la realizzazione del Parco Urbano.
“Con questa manovra, infatti sarebbe diventata realtà un’opera strategica per lo sviluppo della città e per il miglioramento della qualità di vita dei cittadini ennesi, che le amministrazioni precedenti hanno sempre presentato come slogan ma mai portato avanti. Adesso possiamo dire che anche la Giunta Dipietro non si è distinta in tal senso visto che, pur avendo annunciato più volte l’intento di procedere in questa direzione, incontrando anche i proprietari dei terreni da espropriare per iniziare le trattative, non solo non ha previsto in fase di stesura del bilancio alcuna somma necessaria all’acquisto dei terreni, ma ha anche consentito ai guppi consiliari a suo sostegno di bocciare questo emendamento che avrebbe posto in essere il primo atto per la realizzazione del Parco e di sostenere, di contro, i numerosi e prevedibili emendamenti presentati dal PD”.

PD che, a sua volta – continuano i due portavoci ufficiali del M5S ennese – “ha dimostrato in maniera incontrovertibile di non avere a cuore quest’opera: a parole, infatti, si è sempre professato a favore della realizzazione di un polmone urbano, sia in Aula che in Commissione, nei fatti emerge esattamente l’opposto. Forse perchè il suo vero intento è sfruttare quell’area per la creazione di parcheggi asserviti all’Università? Ancor più grave, tuttavia, appare la scarsa lungimiranza mostrata, tanto dell’Amministrazione quanto delle forze politiche presenti in Consiglio, nei confronti delle conseguenze negative che si possono abbattere sull’Ente comunale” nel caso in cui i proprietari dei terreni dovessero avanzare una richiesta di indennizzo dei vincoli ex art. 39 del T.U. sulle Espropriazioni, secondo cui “la reiterazione del vincoli comporta il pagamento a favore del proprietario di un’indennità commisurata all’entità del danno effettivamente prodotto e della cui somma non si terrà conto qualora l’area venga successivamente espropriata”.

Precisano  i due portavoci che proprio questa è stata un’altra importante considerazione che li ha convinti della necessità di questa manovra e a insistere nel tentativo di superare tutti gli ostacoli incontrati per ricevere i pareri favorevoli degli uffici competenti e dei revisori dei conti, e che alla fine sono stati ottenuti con la presentazione di un sub-emendamento. A quanto pare, però, a volere tutto ciò era solo il M5S.

Dopo una simile premessa, in un Consiglio comunale dove il nodo principale non era il bilancio, di cui si dava per scontato l’approvazione in quanto trattasi di un “bilancio partecipato politicamente da tutti” proprio con esclusione dei pentastellati,  spiegano il loro voto contrario con questa motivazione: “Anche per questo motivo abbiamo bocciato un Bilancio che già non trovava il nostro consenso a partire dal DUP, che non risponde assolutamente alla sua funzione di strumento di programmazione, nel quale cioè vanno indicati gli obiettivi che si intendono realizzare e gli strumenti attraverso i quali raggiungerli. Infatti, in nessuna missione si trova alcuna indicazione in tal senso”.
Frecciata finale, ma molto dirompende di Solfato ed Amato: “Emblematico è anche l’aumento della Tari di circa un milione di euro proiettato per tutti e tre gli anni, che dimostra come quella delle quote inesigibili sia stata solo una scusa e che l’obiettivo reale dell’Amministrazione era quello di avere maggiore liquidità nella nuova società di gestione dei rifiuti, a discapito dei cittadini. Ancora una volta a prevalere sono state le logiche della vecchia politica”.

Che dire in conclusione che anche questa volta gli interessi generali di bottega hanno prevalso sugli interessi dei cittadini tutti, escludendo e foraggiando quelli vicini alle stanze dei bottoni.