Troina, manifestazione Aido sensibilizzazione donazione organi

Troina. Si è svolta venerdì pomeriggio, nell’aula magna dell’Iiss Ettore Majorana, la manifestazione dell’Associazione italiana donatori di organi (Aido) di sensibilizzazione sulla donazione degli organi organizzata da Marilena Plumari. Rivolgendo il saluto dell’amministrazione comunale ai partecipanti alla manifestazione, l’assessore Pippo Macrì ha reso noto che sono 60 i troinesi che hanno manifestato la loro volontà di donazione di organi dopo la loro morte. Santo Reina, amministratore dell’Aido di Catania, illustrando la legge n. 91 del 1999 sulla donazione, ha detto che dobbiamo vedere la donazione di organi come un atto di solidarietà verso le persone che non conosciamo e il trapianto come una terapia per alcune gravi malattie che colpiscono gli organi del corpo umano e che non sono curabili in altro modo. Monsignore Gaetano Zito, vicario episcopale per la cultura dell’Arcidiocesi di Catania, ha detto che la donazione di organi, per la Chiesa Cattolica, è un atto di solidarietà che ha le caratteristiche della carità nei confronti di chi ha bisogno. “La carità non va intesa come assistenza o elemosina, ma come dono di sé stessi a chi ne ha di bisogno”, ha precisato Zito. Michele Tuttobene, presidente dell’Aido di Catania, si è soffermato sulla figura del donatore, che è una persona di qualunque età che muore in ospedale a causa di una lesione irreversibile al cervello: “Il prelievo di un organo da trapiantare si fa quando nel donatore morto cessano irreversibilmente tutte le funzioni dell’encefalo”. Toccante la testimonianza di Giovanni Calcaterra, presidente dell’Aido di Tremestieri Etneo, che ha raccontato la sua esperienza di padre del figlio Giuseppe, morto all’età di 18 anni in un incidente automobilistico: “Giuseppe a 18 anni si iscrive all’Aido, manifestando la sua volontà di donatore.

Muore in un incidente automobilistico. Dal suo corpo sono stati prelevati diversi organi che sono stati trapiantati in persone che adesso vivono grazie al suo gesto di solidarietà”. Altrettanto commoventi sono state le testimonianze dei due troinesi Luigi Plumari (65 anni) e Placido Pappalardo (57 anni) che vivono grazie al trapianto di cuori donati da altri, che non ce l’hanno fatta a conservarsi in vita. “Siamo qui per sensibilizzare i nostri concittadini sulla cultura della donazione di organi perché il numero dei donatori e inferiore ai pazienti in lista di attesa”.
Silvano Privitera