Segretario regionale PD “benedice” mozione sfiducia a Sindaco di Enna che manda a dire a Di Gangi su confronto: “se vuole può farsi accompagnare”

“Le decisioni che assumeranno oggi i direttivi dei circoli del PD di Enna dovranno essere rispettate da tutti gli iscritti al Partito.
Non possiamo considerare anomali i luoghi di discussione e decisione su vicende delicate come la sfiducia al sindaco di Enna, considerato che l’incomprensibile ritardo della celebrazione del congresso non ha consentito di costruire una discussione ordinata dentro il partito.
Come già dichiarato precedentemente ribadiamo che le decisioni sono affidate, esclusivamente, al gruppo Consiliare ed ai circoli cittadini.
La Segreteria regionale continuerà a seguire la vicenda, rispettandone le decisioni e sostenendola nel merito”.

Questa la nota stampa appena pervenuta dalla Segreteria regionale del PD a firma del Segretario Fausto Raciti.

Una riunione il cui esito sembra essere già scritto da tempo. È quanto accadrà questa sera nell’incontro dei circoli del Pd di Enna convocati per chiedere agli iscritti se far presentare al gruppo consiliare la mozione di sfiducia al sindaco Dipietro.
In realtà non si tratta del primo incontro perchè nell’ultimo mese di riunioni ce ne sono state diverse e sempre con lo stesso tema ma con il passare dei giorni è aumentato il dissenso sfociato nella presa di posizione dei consiglieri De Rose, Savoca, Lo Giudice e Colaleo che si sono detti contrari. Ne sono seguite delle fibrillazioni all’interno del partito e dello stesso gruppo dove il no dei quattro non è stato digerito da quei consiglieri più oltranzisti. Il no dei quattro ha obbligato il partito a cambiare strategia mettendo sul tavolo diverse ipotesi nel tentativo,vano, di non far emergere la frattura che è tutt’altro che sanabile.
La prima proposta è stata quella di “differire” la mozione a dicembre ma con l’impegno di firmarla in questa fase, proposta che i quattro consiglieri non hanno neanche voluto prendere in considerazione. Dopo aver capito che ogni sbocco di fronte a questa idea era chiuso è venuta fuori un’altra proposta che è quella che verrà ripresa con molta probabilità stasera: il referendum tra gli iscritti. Per gli scettici non sarebbe altro che un escamotage per arrivare comunque al risultato voluto dai “falchi” democratici ossia la sfiducia perchè è pur vero che si è parlato di referendum, ma non si è capito con quale anagrafe degli iscritti si dovrebbe procedere visto che questo è uno dei temi della rottura di una parte della sezione ennese con la segreteria nazionale che in queste ultime due settimane ha tenuto un silenzio che potrebbe dire molto di più di mille parole. Il commissario provinciale Carbone è stato esplicito nel dire che chi vota la sfiducia senza prima parlarne con il partito è fuori dal Pd. La scelta di andare avanti suona quindi come una voglia di forzare la mano ed arrivare ad una spaccatura che per certi versi è stata già notata anche nel gruppo consiliare. L’altra probabilità di cui si parla in queste ore è che già stasera i “falchi” possano obbligare il gruppo a presentare la mozione di sfiducia domattina. In questo quadro sarà inoltre importante la posizione che assumerà il deputato PD all’Ars Alloro che fino ad ora è rimasto in silenzio.
Nel frattempo resta chiara la posizione della maggioranza di governo con il sindaco Dipietro che ha lasciato aperta la porta del dialogo: «Da tre mesi ho fatto un appello senza ricevere una risposta; i problemi della città vedono una parte del consiglio non confrontarsi» e, rivolgendosi al gruppo consiliare, è ritornato su una sua proposta: «Ho invitato Di Gangi a incontro pubblico per confrontarci sulle questioni che interessano la città davanti ai cittadini, io non scappo e ribadisco l’invito, dite a Di Gangi che magari se vuole può farsi accompagnare».