Centro Alzheimer di Piazza Armerina tra l’indifferenza del vertice dell’ASP ennese

Piazza Armerina. Per un malato la più grande sofferenza a volte non è rappresentata dalla malattia che lo affligge, ma dall’indifferenza di chi non capisce i suoi problemi e soprattutto, l’incapacità di chi, chiamato per il ruolo ricoperto a rispondere con iniziative concrete alla domanda di assistenza, spesso, invece di dare risposte, crea un muro di gomma che offende l’ammalato, la malattia e l’essere umano. In questi ultimi tre anni l’Azienda sanitaria si è distinta per quel che riguarda i malati affetti da demenza, in modo a dir poco scandaloso, con indifferenza. La prima iniziativa è stata quella di annullare e cancellare quanto era stato faticosamente costruito e deliberato dal commissario Giuseppe Termine, inoltre si è distinta nell’ isolare sia l’associazione che rappresenta i malati nella provincia (Aima ndr), sia nel dimostrare il più grande disinteresse nel realizzare servizi ai malati e alle loro famiglie. Qualche mese fa è stata inviata una nota al Prefetto denunciando l’atteggiamento assunto dalla Direzione dell’ASP, ma ad oggi non si è avuto alcun riscontro positivo. Risulta che da più di un anno via sia un concorso per dotare di quattro figure professionali il Centro Diurno Alzheimer di Piazza Armerina, diretto dal neurologo Claudio Millia, poichè non si è potuto o voluto reperire queste figure tra quelle dipendenti dall’ASP. Questo concorso risulta essere ancora in corso e i malati aspettano. L’Aima provinciale ha già denunciato che dal mese di marzo 2017 è stato acquistato un pulmino per il trasporto dei malati, l’automezzo ad oggi è posteggiato presso il corpo F dell’ospedale Chiello di Piazza Armerina , non utilizzato in attesa che venga individuato un autista, tanto i malati possono aspettare. E’ di questi giorni la notizia che l’Oasi di Troina è stata inserita quale struttura di ricerca nel circuito per le malattie neurodegenerative. Esistono atti aziendali per creare una struttura di eccellenza i questo tipo presso la azienda sanitaria ma tutto è stato spostato nel dimenticatoio, anzi nell’approvazione del recente Atto Aziendale non se ne fà alcun riferimento, forse è meglio rivolgersi a strutture private o convenzionate, tutto questo in barba ai diritti alla salute e nel rispetto della sofferenza dei malati con demenza. Sorge spontanea una domanda oramai non da parte di Aima provinciale ma di tutto il mondo scientifico e i mass media certificano che il problema sanitario mondiale con cui bisogna confrontarsi nei prossimi anni è proprio quello delle malattie neurologiche con decadimento cognitivo, ma l’attuale Dirigenza Sanitaria di questa provincia nel settore specifico non ha realizzato niente, un’indifferenza totale come se i malati del Centro Alzheimer sono malti di serie C.