Rito abbreviato per 4 dei 7 indagati per i lavori al castello di Lombardia, tra cui il dirigente dell’ufficio tecnico Paolo Puleo

Enna. Si procederà con rito abbreviato per 4 dei 7 indagati per i lavori al castello di Lombardia. A chiedere ed ottenere il rito abbreviato, ieri mattina al tribunale di Enna, gli avvocati Michele Caruso difensore del dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Enna Paolo Puleo, Giacomo Ventura difensore dell’ingegnere capo del genio civile Egidio Marchese e Giovanni Palermo difensore dei funzionari del genio civile Innocenzo Di Gregorio Gulizia e Gaetano Di Maria. Puleo, si ricorda, non è indagato per i lavori svolti, ma per un ipotetico rifiuto di atti d’ufficio antecedente ai fatti, avrebbe, per l’accusa, omesso di “assicurare la pubblica e privata incolumità da eventuali danni cagionati dall’omessa manutenzione del Castello”. Il processo si aprirà il prossimo 18 gennaio. Nella stessa giornata il Gup Luisa Maria Bruno dovrà decidere se ci sarà o meno l’avvio del giudizio penale di primo grado per gli altri tre indagati per cui il Pm Francesco Augusto Rio ha chiesto il rinvio a giudizio: il sovrintendente ai Beni culturali e ambientali di Enna Salvatore Gueli, difeso dall’avvocato Salvatore Candura, il direttore dell’unità operativa Sezione beni architettonici Antonino Mameli ed il direttore dell’unità operativa Sezione beni paesaggistici Piero Gurgone, difeso dall’avvocato Antonio Lo Bianco. L’indagine è partita da un’esposto presentato dall’avvocato Gaetano Cantaro per conto di SiciliAntica associazione che per prima segnalò i fatti tramite un esposto firmato anche da altre associazioni in cui si segnalavano i lavori effettuati sull’antico maniero, considerati deturpanti e non in linea con i vincoli paesaggistici. In particolare era stato contestato l’utilizzo di un escavatore. L’area del castello interessata dai lavori al centro dell’indagine è rimasta sequestrata sino a pochi mesi fa. La procura ha centrato l’attenzione anche sulla somma urgenza dei lavori, iniziati dopo la caduta di alcune pietre dal costone laterale, contestando un falso ideologico. Ammesse ieri mattina dal Gup 4 parti civili. Sicilia Antica Enna, rappresentata dall’avvocato Gaetano Cantaro, Codici Onlus, Codici Sicilia e Codici Ambiente, rappresentate dall’avvocato Nino Cammarata. In aula ieri mattina il Pm Rio ha ribadito la richiesta di avviare l’azione penale.

Tiziana Tavella per il quotidiano La Sicilia