Enna: recupero di importanti documenti del “Ventennio” fascista

Enna potrebbe presto venire a conoscenza di fatti storici, ad ora sconosciuti, grazie al recupero di importanti documenti lasciati abbandonati a sé stessi. Questo accadrà grazie alla sinergia tra il Comune e l’Associazione Società Ennese di Storia Patria-Onlus. Il periodo di riferimento è quello del “Ventennio” fascista ed i documenti in questione per decenni sono stati lasciati a marcire nel magazzino comunale posto sotto piazza Santa Maria del Popolo. Per anni si è discusso dell’importanza di recuperarli per capire e conoscere cosa fosse accaduto ad Enna tra gli anni ’20 e ’40 ed ora tutto questo potrà essere portato alla luce.
«Insieme all’associazione “Società Ennese di Storia Patria” abbiamo raggiunto un accordo che permetterà di recuperare intanto i documenti e scoprire se contengono notizie storiche rilevanti» spiega l’assessore Paolo Di Venti ricordando che già la IV commissione consiliare aveva chiesto questo intervento: «Siamo certi che da questi documenti si potrà ricostruire un pezzo di storia importante per Enna».
Ad occuparsene, dunque, sarà la Società Ennese di Storia Patria nata nel 2016 e per iniziativa di un gruppo di cultori di storia, Eugenio Amaradio, Attilio Bruno, Dario Cardaci, Enrico Giannitrapani, Salvatore Lo Pinzino, Barbara Mancuso, Davide Pirrera Rosso, Paolo Russo, Francesca Valbruzzi e Silvana Iannotta con quest’ultima che ne è presidente e spiega da dove è nata l’idea: «Siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di un archivio comunale, presumibilmente degli anni ’20-’40, depositato in locali esterni, e si è proceduto alla richiesta formale di autorizzazione per l’accesso ai documenti e, dopo una serie di incontri, alla definizione del Protocollo d’Intesa con il Comune ci è stato affidato il compito del recupero e della catalogazione del materiale» ha spiegato Iannotta evidenziando il clima di collaborazione venutosi a creare con gli amministratori e i funzionari degli Uffici comunali con in testa,a ha evidenziato l’assessore Di Venti, Asaro.
Il grado di trascuratezza che si sono ritrovati di fronte è stato assoluto ma questo non ha demoralizzato chi dovrà adesso ricostruire venti anni di storia. «Ancora non abbiamo esaminato i documenti, abbiamo però concordato con il Comune di fare il lavoro di recupero alla Casa di Giufà e speriamo davvero di recuperare qualcosa per capire qualcosa in più su questo vuoto storico perchè di quegli anni si sa poco o nulla» dice Silvana Iannotta anticipando anche l’idea di una successiva pubblicazione se ci sarà qualcosa di interessante mentre tutto il materiale recuperato sarà poi messo a disposizione dei cittadini.