I difficili problemi dell’ospedale Chiello di Piazza Armerina

La situazione dell’ospedale Chiello di Piazza Armerina è sicuramente difficile, la sua qualità è diminuita , il nosocomio è al centro di un dibattito cittadino al quale intervengono in tanti, politici, cittadini professionisti, ma la decadenza dello stesso continua inesorabile.
Sottolinea Claudio Millia, responsabile provinciale di “Noi con Salvini:

“L’ottimismo è la migliore cura per affrontare i problemi della vita ma quando ti impedisce di mantenere il contatto con la realtà diventa superficialità. Le recenti notizie di stampa riguardo la situazione del’Osp. M. Chiello ci costringono ad intervenire nel dibattito che fino ad oggi si era cercato di evitare. Definire :” assurdo e autolesionistico divulgare notizie false , se non ridicole informazioni “ rivolgendosi alla sig.ra Rovetto , ci sembra esagerato e fuori luogo, dato che il comportamento della stessa chiamata in causa, è stato sempre lineare, a volte ingenuo, forse utilizzato da altri per effettuare passerelle ed assumere ruoli, ma mai assurdo ed autolesionistico.
Per chiarire definitivamente, dall’Atto Aziendale pubblicato dalla ASP 4 di Enna nel giugno 2017, la situazione dell’Ospedale Chiello di Piazza Armerina è la seguente:
Chirurgia 6 posti per 12 ore al giorno totale 6 posti
Medicina Generale 8 posti h 24 più 2 h 12 totale 10 ”
Ortopedia 4 posti h 24 più 2 h 12 totale 6 ”
Geriatria 8 posti h 24 più 2 h 12 totale 10 ”
totale 20 posti per ricoveri ordinari (h24) e 12 per ricoveri in day hospital DH (12 ore al die).
A questi si aggiungono 12 posti in ricovero ordinario per riabilitazione post acuti ma senza primario e
16 posti in ricovero ordinario in lungodegenti ma senza primario.
Totale posti letto tra ricoveri ordinari e quelli in day hospital n 60 posti.
Successivamente esce fuori una proposta di modifica avanzata dalla ASP, su probabile pressione di qualcuno che, resosi conto, degli scarsi risultati ottenuti ha cercato di migliorare la situazione con delle proposte che non si sa se si realizzeranno e quando.
A nostro parere, l’unico obiettivo raggiunto è stato quello di creare una aspettativa e quindi una speranza. Ai posteri l’ardua sentenza.
Se questo è lo scenario della riforma della rete ospedaliera in Provincia di Enna, a nostro parere, c’è da preoccuparsi molto seriamente. A nessuno è venuto in mente che forse nella rimodulazione della offerta sanitaria al fine di ridurre servizi doppioni e costosi, era meglio perseguire la logica delle strutture d’eccellenza integrate che avrebbero alzato il livello della qualità dell’assistenza sanitaria, contenendo i costi.
Sembra che invece si sia voluto perseguire la politica della difesa ad oltranza dei piccoli orticelli, degli interessi di pochi contro l’interesse di molti. Ci chiediamo se è mai possibile che un treno senza una locomotiva, rappresentata da una o più strutture di eccellenza , possa tirare i vagoni rappresentati dagli altri servizi sanitari. Che futuro può avere ad esempio un laboratorio analisi o un servizio di radiologia se non sono servizi a completamento di strutture trainanti sia esse chirurgiche o mediche?. Per quanto tempo si potranno sostenere i costi di gestione di una struttura che supera di gran lunga rispetto a dei risultati in termini di qualità dei servizi e di salute? Ci sembra chiaro che si stanno creando i presupposti per una assistenza sanitaria per fasce di reddito, dove chi può, va verso i centri metropolitani o addirittura verso i centri di eccellenza del nord, gli altri si debbono accontentare.
Per capire cosa vogliamo dire si invita chi legge questo articolo a un paragone tra i servizi sanitari offerti dall’Osp.M. Chiello 4 o 5 anni addietro e ciò che viene assicurato oggi.
Quando un operatore sanitario va in pensione e non viene sostituito, non si perde solo quella professionalità che si è formata in decenni ma significa che non si vuole mantenere attivo quel servizio.
In conseguenza di tutto ciò si perderanno per sempre centinaia di posti di lavoro, con la perdita indiretta di servizi che si basano sulla presenza di una valida struttura sanitaria, vedi carcere o tours operators. Basta con le inutili strumentalizzazioni , ci auguriamo che il prossimo governo regionale sia radicalmente diverso da quello attuale per poter rimettere mano all’attuale stato di sfacelo del settore che è sotto gli occhi di tutti”.