Chiude l’Ecopunto di Villarosa

Villarosa. La nuova amministrazione Fasciana è intenzionata a operare modifiche al servizio della raccolta dei rifiuti, considerato, si legge su un documento pubblicato nella pagina di Fb “Fasciana Sindaco”, che “dalla gestione e dal mantenimento del Ccr affidati circa un anno fa alla ditta Progitec, alla modica cifra di 105 mila euro all’anno, il Comune di Villarosa non ha ricevuto nemmeno un euro dalla vendita di 10.213 kg di plastica, 45.000 kg, di carta cartone, 15.000 kg di vetro”. Una disamina quella dell’amministrazione, non condivisa da molti, che ha come conseguenza la chiusura, il 31 agosto, dell’Ecopunto realizzato nei locali dell’ex macello”. “Apprendiamo dai social –dice l’ex vice sindaco Katia Rapè, ora consigliera di opposizione -, con grande dispiacere della chiusura dell’Ecopunto, constatando, altresì, un tentativo maldestro da parte dell’Amministrazione Fasciana, atto a creare confusione, confondendo, immagino volutamente, il Ccr con l’Ecopunto. Il primo, giustamente, ha dei costi di gestione, il secondo è a costo zero. L’Ecopunto ha rappresentato una risposta politico-culturale –continua Rapè- alla gestione politico-clientelare dell’Ato, appoggiata anche da certi personaggi che negli ultimi 12 anni hanno sostenuto il “sistema rifiuti Enna”, più volte oggetto di interesse della magistratura. L’Ecopunto è un percorso innovativo di gestione e fruizione della raccolta differenziata che, affiancando ed integrando altri schemi di raccolta operanti sul territorio, fornisce un valido supporto alle amministrazioni comunali per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla normativa vigente in materia di gestione dei rifiuti. Come ha funzionato finora a Villarosa: il cittadino –spiega l’ex vice sindaco- ha portato il proprio rifiuto riciclabile (plastica, carta, cartone, vetro) e in cambio gli venivano offerti alimenti di prima necessità (il cosiddetto baratto). Nel nostro caso, i rifiuti riciclabili vengono portati nelle piattaforme autorizzate non dal gestore dell’Ecopunto, bensì dal gestore del Ccr, cioè dalla Progitec, e il ricavato in questo caso va all’Ato Enna Euno, di cui il nostro Comune è socio, quindi indirettamente al nostro ente locale. Tutto ciò è stato possibile in quanto il gestore dell’Ecopunto di Villarosa, Stefano Di Vita, è nello stesso tempo dipendente della Progitec, che per la cronaca percepisce uno stipendio di 1.200 euro al mese. In sintesi – conclude Rapè- l’Ecopunto ha un costo di gestione uguale a zero. Perché uguale a zero? Perché gli alimenti per il baratto venivano comprati direttamente dagli amministratori. E in questo anno di gestione il costo è stato di mille euro. Cosa che la nuova amministrazione non vuole più fare. Sfidiamo chiunque a trovare un solo motivo valido per chiudere questa meravigliosa realtà che è appunto l’Ecopunto di Villarosa”.

Giacomo Lisacchi